
Nell’ultima sua live, Rael ci ha illustrato in dettaglio la top 10 dei suoi pokémon preferiti e la flop 10 dei suoi spreferiti. C’è stato dramma, azione, risate, sentimento, insulti, e chi più ne ha più ne metta.
Oggi siamo qui per fare il bis, e il tris, e il quater di tutto ciò, perché Rael farà una live reaction sulle nostre classifiche, valutando i nostri canoni di bellezza e stabilendo per sempre se i nostri gusti sono buoni o fanno cagare a spruzzo.
Diamo il via alle danze!

Una breve introduzione per ricordarvi, semmai ce ne fosse bisogno, che la mia idea di bellezza in questo brand si discosta totalmente dall’immagine dei pokémon “tamarri” o universalmente riconosciuti come belli/popolari. Stiamo parlando di mostri tascabili, e pongo sempre l’enfasi su “mostri”. Molti inoltre non si basano sul mero gusto estetico, ma anche sulle sensazioni che ne scaturiscono.

•Royal majestic •Ciccione
•Cosone rosa un po’ ippopotamo, un po’ salamandra, un po’ nessuno dei due
•Evo efficacissima modificando pochissimi elementi •Sotto sotto cattivo
Trovo tutta la famiglia Slowpoke emblematica per quanto riguarda l’essere Pokémon: è un animale, ma non si capisce che animale; è inserito nell’ecosistema come se fosse una creatura vera, sia per la sua relazione con un’altra specie (Shellder) sia perché viene cacciato dagli umani a causa della sua coda; è capace di deevolvere se perde lo Shellder (anche se è impossibile nei giochi); infine possiede una gerarchia di branco definita che dona sempre spessore a una famiglia Pokémon. Slowking è il capobranco, e anche se è più intelligente dei suoi parenti mantiene una faccia estremamente sciocca (soprattutto nei primi sprites), e rappresenta lo stereotipo del cervellone smemorato con la testa tra le nuvole che comunica vibes da filosofo antico. Il copricapo-Shellder a forma di corona ha un design che adoro, e la gemma incastonata dona ancora più regalità.
Da piccolo, scoprendo che era una branch evolution di Slowpoke e non un’evo diretta di Slowbro, capii che le evoluzioni dovevano seguire un senso logico e non essere un semplice “aumento di dimensioni + aggiunta/spostamento di elementi del design”. Se lo Shellder stava sulla coda, non poteva magicamente spostarsi sulla testa!
Il suo moveset mi comunica una personalità ombrosa, con mosse che non ti aspetti da un sovrano illuminato, come Slack off, Swagger e Nasty plot. Queste sfaccettature sono state estremizzate in maniera efficace nella sua versione Galar, di cui però ho solo visto l’artwork e non mi sbilancio.
Highlights: lo Slowking del boss finale di Colosseum, che entra in campo usando Skill swap su uno Slaking e togliendogli il Truant (mortacci sua).

•Evoluzione inaspettata •Stereotipato ai limiti del legale
•Simpatico & Spensierato •Ciccione
•RUNPAPPA!
Ultimamente spopola per i meme ma io lo amavo già da prima. È un’evoluzione fuori di testa: un kappa con la foglia di loto diventa un grosso papero-ananas ballerino col loto a sombrero. Descritto pezzo per pezzo fa cagare, ma tutto assieme il suo design ha una strana sintonia, tanto da farti credere che sia naturale per un mostro acquatico giapponese trasformarsi in un mariachi. Per essere un Pokémon che non si prende sul serio già a partire dal nome, è inaspettatamente forte grazie al suo typing inedito e ai mille modi che ha per recuperare energia. È un mostro divertente, che è anche divertente da usare, con un verso simpaticissimo.
Avevo Rubino ed ero tristissimo per il fatto di non averlo potuto usare nella storia principale (anche se ipotecò un posto fisso in squadra post-lega in seguito a uno scambio con un amico), anni dopo ho preso Alpha Sapphire praticamente solo per lui.
Highlights: i mille Ludicolo di Discoball e i loro balletti sotto la pioggia.

•Elegante •Uno dei best acqua di prima gen
•Papero psico senza essere psico
Con gli anni il suo design un po’ basic me l’ha fatto scendere dal podio, però resta indubbiamente un Pokémon semplice ed elegante dalle linee pulite. Mi ha sempre affascinato la sua particolarità di essere un tipo psico “ad honorem”, in più è un tipo acqua, uno dei due tipi preferiti del me bambino. Infatti faceva coppia fissa col mio starter Blastoise, ed era deputato a risanarmi le finanze grazie al suo giorno-paga (TM in prima generazione).
Ha diversi punti in comune coi due Pokémon precedenti della classifica: è un tipo acqua che usa poteri psichici e possiede una forma base totalmente rincojonita, oltre ad essere un kappa come la famiglia di Lotad. Come Slowking, anche lui ha una gemma sulla fronte, dettaglio minuscolo ma che apprezzo da matti.
Highlights: il mio suddetto Golduck con Pay-day.

•Tartaruga/coccodrillo •Pazienza: missing
•Ciccione (soprattutto in gigamax) •Terrificante & Temibile
Senza volerlo ho raggruppato tutti water-type in fondo alla top 10: sopra Drednaw non ci sono altri mostri d’acqua e mi rendo conto sia di quanto mi piaccia sta bestia sia di come sono cambiati i miei gusti negli anni.
Drednaw è metà tartaruga e metà coccodrillo, e i Pokémon ispirati a questi due animali mi piacciono sempre molto (eccezione: Turtonator). In più questo binomio ricorda i primi due starter d’acqua a cui sono molto legato, e portarmi Drednaw dietro dopo 20 anni mi dà una bizzarra sensazione di familiarità, come se avessi con me un ibrido Blastoise-Feraligatr. Eppure all’inizio non ne ero particolarmente preso.
Il problema: Drednaw è uno dei primi Pokémon di ottava generazione rivelati e viene SPAMMATO ovunque. Come spesso capita, inizio a provare verso questi Pokémon una sensazione che va dall’indifferenza al fastidio.
Gioco SwSh. Carino il dynamax, certo che un Eldegoss gigante non è minaccioso per niente, vediamo la seconda palestra.
Nessa (fregna) procede a dynamaxare sto tartalligatore incazzato come un matto demonio, mentre la folla urla e canta e fa il tifo. Il mio Pokémon resta di dimensioni normali, la differenza è ABISSALE. Penso di non aver mai avuto la pelle d’oca in un gioco di questa serie per questo motivo, ti trovi davanti una bestia di grandezza demenziale e anche se sai che basta una mossa erba per abbatterlo, là per là complice l’inquadratura e la soundtrack resti intimorito e affascinato.
Mi catturo direttamente un Drednaw selvatico appena ne ho l’occasione, e resta nel team tanto a lungo da sostituire il mio starter effettivo. È il leader.
Highlights: appunto, il Drednaw di Nessa (fregnafregna). Mi piace in egual misura anche la gigamax.

•Cobra •Viola veleno •Nostalgia value
•I diversi pattern sono (erano) sia interessanti che minacciosi
PREPARE FOR TROUBLE!
Arbok è uno degli iconici della prima generazione grazie all’anime, e non devo manco spiegarvi il perché (in più la sua presenza spoilera una delle posizioni più alte di questa classifica). Arbok è qualche posizione sotto per un motivo simile a quello di Golduck, è molto vanilla, in più la sua particolarità si è persa nel tempo: grazie ai nuovi fantastici modelli introdotti a partire da XY, il pattern sul corpo di Arbok non cambierà mai più fino alla fine delle nostre esistenze. Il motivo migliore resta probabilmente quello di Dark Arbok del set tcg Rocket, vedi sopra. Nota di colore: nel manga l’Arbok di Koga viene DECAPITATO senza cerimonie, nella maniera più grafica possibile. Vidi sta roba a circa 11 anni su un volumetto francese di Pokémon Adventures comprato in vacanza in Corsica. Non capivo un cazzo di cosa c’era scritto, capivo solo che PORCA TROIA hanno ammazzato un Pokémon!
Highlights: l’Arbok di Jessie, l’Arbok di Agatha, Dark Arbok.

•TIRANNOSAURO •Pazienza: mai esistita
•Royal majestic •CICCIONE
Ci sono voluti davvero troppi anni per cacciare fuori un Pokémon la cui presenza doveva essere anticipata almeno di 3-4 generazioni: un magnificente TIRANNOSAURO.
Tutti coloro che da bambini giocavano coi dinosauri (e il giocattolo-tirannosauro era il capetto dei giocattoli-giurassici) adesso ringraziano. Il design è davvero semplice perché è inutile modificare un qualcosa che è già perfetto: Tyrantrum è un T-Rex con barba, corona e collare per sottolineare, semmai ce ne fosse bisogno, che è lui il KING, anzi di più, è il TIRANNO. Una cosa che mi fa letteralmente impazzire di lui è nascosta nel suo nome, tantrum (capricci, perlopiù con accezione infantile): immagina un bestione di svariate tonnellate, incazzato per dio solo sa quale motivo che reagisce al problema sbattendo i piedi per terra come un moccioso e facendo il casino della miseria ladra, chi almeno una volta non avrebbe voluto fare come lui?
Peccato sia stato introdotto col 3D, sono certo che uno sprite NDS gli avrebbe reso mille volte più giustizia. Ad ogni modo mi fece uscire letteralmente scemo per quanto era bello durante tutta la durata di XY, se c’è qualcuno che ha contribuito alla mia rivalutazione dei Pokémon roccia, questo è Tyrantrum.
Highlights: il Tyrantrum che divora quell’avvocato sul cesso, scena esilarante.

•Corvo •Capo dei capi
•Ciccione •Dominanza di branco
Gnegnegne, my 251, infanzia rovinata. NO. Ricordo ancora quando leakarono il pokédex di quarta, tra le mille lamentele (condivisibili o meno) l’opinione comune faceva a pezzi Honchkrow, perché era grosso e grasso a differenza di Murkrow e aveva il “cappello da vecchia signora”. Peccato che i corvi nella vita vera siano effettivamente grossi, e quel cappello è un Borsalino adatto a un vero mafia boss come lui. E che se non fosse stato per lui Murkrow sarebbe relegato a quei one-stage dimenticati dal mondo (ma non da me, adoro anche Murkrow).
Un corvo per forza di cose non può non piacermi, ancora di più se è il grado gerarchico più alto dello stormo, comportandosi come un crudele padrino che deve tenere in riga i suoi scagnozzi con la forza bruta. Le descrizioni dei suoi comportamenti sono molto “umanizzate” per accentuare il tema da boss mafioso del suo design, ma rimuovendo gli orpelli narrativi quello che resta, ridotto all’osso, è una semplice e pura mentalità da capobranco, esigente e spietato. Naturalmente Giovanni, il boss del Team Rocket, ne usa uno in HGSS.
È stato il mio primo Pokémon schiuso, allevato e allenato per il competitivo, con Moxie e Life orb e sostituto/roost/suckerpunch/brave bird. Brutale.
Highlights: Vittorio, il mio Honchkrow di cui sopra.

•Strano mostrone •Veleno
•Royal majestic •Moveset illimitato
•Verso fantastico •Giovanni
Stesso discorso fatto per Slowking: amo Nidoking (e Nidoqueen) perché è impossibile definire cosa siano. Una sottospecie di coniglio velenoso che crescendo assume tratti da rettile fino ad ergersi su due zampe con una corporatura da gorilla e un corno da rinoceronte, con alcuni aspetti da sauro. Lo trovo estremamente originale, è un kaiju a tutti gli effetti, fa quello che effettivamente dovrebbe fare un buon Pokémon: non farti capire che animale hai davanti. Come Slowking, anche lui ha un moveset vastissimo, li alleno dai tempi di GSC e l’unica mossa ricorrente è terremoto, per il resto mi ci sbizzarrisco con acqua, fuoco, elettro, veleno, coleottero, lotta, ghiaccio, drago. Le pietrelunari sono sempre posizionate in early game o comunque ottenibili con relativa facilità: non infilare in squadra, anche se solo per poco, un Nidoking o una Nidoqueen è uno spreco da pazzi. Ciliegina sulla torta è il verso, riesco effettivamente a sentire il suono di un trapano in azione. Ovviamente facciamo finta che il pokédex racconti solo fregnacce e non prendiamo in considerazione la sua idea di altezza della specie, sappiamo bene che i Nidi arrivano a toccare i due metri e oltre, su.
Nidoking e Nidoqueen sono due dei Pokémon più usati da Giovanni, il self-proclaimed world’s strongest trainer, ed è più che naturale che il team di un personaggio del genere sia composto da mostroni minacciosi, feroci e imprevedibili. Trovo sempre molto significativo che li usi soprattutto nelle lotte da boss Rocket, unendo il tipo terra della sua palestra al tipo veleno del Team Rocket.
Highlights: Nidoking e Nidoqueen di Giovanni.

•Cosone viola velenoso
•Mostro artificiale bizzarro
•Team Rocket •Nostalgia value
•Ciccione
...AND MAKE IT DOUBLE!
Mentre tutti i mocciosetti delle elementari osannavano come propri preferiti roba ultra-tamarra come Charizard, Mewtwo, Zapdos o Dragonite, la versione minuscola di me stesso (sempre complice l’anime) esclamava “il mio preferito è Weezing!”, tradendo già una predilezione per il gusto dell'orrido.
È un Pokémon così particolare che non so da dove iniziare: la prima generazione è colma di mostriciattoli assimilabili ad animali, uccelli, insetti, piante, perfino degli umanoidi, ma c’è una fetta di pokémon che non ha nulla di vivente, e tra questi spiccano Koffing e Weezing. Scoperto per la prima volta in una fabbrica di armi, è palesemente una bomba, una mina, un’arma chimica straripante di gas velenoso, con tanto di simbolo toxic hazard sospettosamente innaturale. Non c’è dubbio che i suoi rifiuti gassosi siano a stretto contatto con l’inquinamento, addirittura fanno tossire, starnutire, lacrimare; lo stesso pokémon, che in forma base ha un’espressione estasiata mentre impesta l’aria, evolvendosi assume un ciglio come se fosse esso stesso a soffrire per i suoi veleni. Suddetti gas talvolta, entrando in contatto tra loro, possono innescare una reazione chimica responsabile dell’esplosione di queste bizzarre specie.
In prima generazione, oltre a farsi saltare in aria, Weezing dimostrava già una certa propensione per l’imprevedibilità, mixando i suoi reagenti per espellere fiammate di fuoco o attacchi elettrici. Ma è nelle generazioni successive che inizia a brillare, paralizzando, avvelenando, bruciando e dividendo in parti eque gli hp, insomma un cagacazzi pronto ad ogni evenienza per inguaiarti tutto il team grazie anche a una sola debolezza e difese di tutto rispetto.
Il Team Rocket dal canto suo prediligeva usarli come bombe a mano in attacchi terroristici kamikaze: indimenticabile il Rocket admin della torre radio con un team di soli Koffing e Weezing esplosivi, fatto apposta per dare il colpo di grazia al giocatore dopo le lotte con le reclute. In quinta generazione riceve ancora attenzione grazie alla capopalestra veleno che gli dedica una song, e in ottava generazione Weezing riceve una Galar form, controparte edulcorata e nature-friendly della “walking wasteland” di prima generazione (stesso caso di Alolan Muk), forma che comunque trovo bellissima e comicissima.
Koffing è anche stato il primo shiny che ho trovato ai tempi di Rubino, ed ovviamente lo porto con me ancora oggi.
Mi sono dilungato da morire ma perché significa veramente tanto per me, è il mio pokémon preferito del mio tipo preferito ed ha un nostalgia value assurdo, e sono sempre stranamente contento e fiero quando mi rendo conto che è una delle bestie più iconiche del brand.
Highlights: il Weezing di James, i Koffing/Weezing esplosivi dei Rocket, il mio shiny Weezing.


•Proto-capsule monster
•Rinoceronte •Ciccione massiccio
•Per amanti del rischio
•Per amanti del grottesco
•Giovanni
Aaaaah, avverto la fresca brezza del DRAMA.
È Rhydon, il primo pokémon mai creato, ad essere sul podio. Rhyperior, la sua odiata evoluzione, è mezzo gradino sotto, praticamente alla posizione 1.5, e devo per forza di cose citarli entrambi.
I pokémon che amo si dividono in: pokémon sciocchi/inutili, pokémon brutti/grotteschi, e pokémon ispirati ad animali di grossa taglia. A questi ultimi appartengono coccodrilli, tartarugone, canguri, serpenti giganti, cammelli, tori, elefanti, ippopotami, simil-sauri e appunto rinoceronti. Rhydon appartiene alle ultime due categorie, è un kaiju meno complesso di Nidoking e l’ispirazione animale è più lapalissiana, resta il fatto che lo trovo un ibrido bipede semplice, pulito, con ogni cosa al suo posto, al tempo stesso massiccio e imponente, stupido come un tamburo, come dovevano essere i pokémon secondo l’ispirazione iniziale di Tajiri e Sugimori. Mi dà proprio feels di un pokémon “preistorico” non nell’accezione comune del termine ma all’interno della saga stessa, come se fosse un proto-mostro che narra di tempi ormai remoti e che lascia intendere mille cose che potevano essere realizzate. Spettacolare anche il modello tridimensionale dei giochi N64/GC, con questo mostrone rinocerontiaco che sbatte le zampe a terra e possiede un inedito, costantemente attivo trapano, fantastico, ed è un peccato che non sia stato più ripreso.
Nonostante il sottotestuale feeling, mi sono trovato a utilizzarlo per la prima volta soltanto in tempi relativamente recenti in una Nuzlocke, dove anche grazie all’eviolite risultava essere un carro armato travolgente, sia muro fisico inamovibile che forza d’attacco inarrestabile, facendo addirittura il culo al Mega-Metagross di Rocco.
Il passo successivo, spinto dalla curiosità, è stato quello di adoperare Rhyhorn in un altro gioco fino a portarlo all’evoluzione finale, Rhyperior.
Rhyperior, mi rendo conto, è l’esatto opposto di Rhydon. Se Rhydon rappresenta strade inesplorate, Rhyperior è l’emblema della strada che è stata presa. Laddove Rhydon riesce ad essere memorabile ed ispirato nella sua semplicità, Rhyperior incorpora sempre più elementi risultando pesante, grezzo, goffo, una versione distorta della sua preevoluzione.
E a me piace. Il doppio corno, le placche sul corpo, la coda-palla demolitrice, i cannoni, i gomiti puntuti, la massa esagerata, il tutto esagerato, è talmente grottesco da sembrare non solo una parodia di Rhydon ma di tutti i pokémon kaiju, è come se fosse una mega evoluzione ante litteram. Usandolo (sebbene non in scenari competitivi, sono na sega) ho potuto apprezzare la difesa ancora più demenziale e un attacco ai limiti dell’impossibile, il tutto condito dalle debolezze più comuni esistenti, di cui due x4 sulla sua difesa speciale che si traducono come un 1HKO, in una costante sensazione di roulette russa, il classico “go big or go home”. Per me, abituato sia a scarsini che hanno bisogno di gimmick per funzionare, che a pokémon difensivi il cui lavoro principale è stallare, è stato come un fulmine a ciel sereno. Amo Rhyperior e amo il continuo brivido che mi porta usare questo rinoceronte di Schroedinger, che può essere tanto uno smazzaculi quanto una mezzapippa. E amo la sua bruttezza, la sua sgraziataggine, e tutte le sue imperfezioni.
Ho iniziato ad adorare talmente tanto questi due trapani che non riesco a trattenermi dal catturare un Rhyhorn in ogni gioco in cui sia presente, e portarmelo dietro anche solo per un pezzo di strada. E la versatilità di questi due bestioni è impressionante e mi sbizzarrisco ogni volta con set diversi, infilando robe come megacorno, martelpugno, tuonopugno, slavina, codacciaio, oltraggio, e chissà quante altre me ne scordo.
Rhydon prima e Rhyperior dopo sono i signature pokémon di Giovanni. Entrambi mostri grossi, forti e imponenti, si associano perfettamente sia all’immagine di boss prettamente da rpg che a quella di un potente e intimidatorio re del crimine.
Sono davvero affezionato a sti due rini, anche se probabilmente sono l’unica persona esistente ad apprezzarli entrambi così visceralmente. Ma c’è anche bisogno di qualcuno al mondo che annoveri i bruttoni tra i suoi preferiti, e devo rispondere alla chiamata.
Highlights: il Rhydon (poi Rhyperior) di Giovanni.
Se un pokémon finisce qui dentro significa che ha cannato alla grande. Molte posizioni sono occupate da pokémon che rappresentano quello che non mi piace del brand, scelti simbolicamente per un motivo o l’altro. Si è capito che sono molto flessibile riguardo al fattore estetico, ma in questi casi pur mettendoci buona fede non riesco a salvare proprio nulla.

Ovvero gli errori da evitare nel creare una forma regionale. Dugtrio di per se è memorabile solo perché faceva parte dei primi 151 (e per i meme), ma è un design che non mi fa ne caldo ne freddo. Infilargli una parrucca in testa per dargli un nuovo tipo è l’occasione più sprecata della storia per dargli un guizzo di originalità. L’associazione tra i capelli e il tipo acciaio aveva anche un’interpretazione che non ricordo, ma se devi metterti a spiegare perché hai disegnato un pokémon in una certa maniera e che nesso ha col suo typing, significa che non stai facendo un buon lavoro.

Si penserebbe che riducendo il numero di nuovi pokémon per ogni generazione, non dovremmo più incontrare dei dex filler. E invece. Oltre ad avere un design che definire pigro è poco, e un nome per nulla originale, non si capisce che nicchia dovrebbe ricoprire sto pinguino. Il typing è atroce, l’abilità nulla di mai visto del tutto, e a differenza della sua controparte (che può avere un senso perché Stonehenge), un letterale pinguino non ha motivo di esistere a Galar. Evidentemente i pokémon tagliati nell’ottava generazione erano ancora più brutti di questo, ma sinceramente a questo punto avrei preferito direttamente uno slot in meno.

Davvero non so come interpretarlo, non c’era un modo migliore per realizzarlo se proprio si voleva creare un pokémon luchador? Sembra un bambino o un nano con una maschera e vestito da uccello, mi fa sorgere il sospetto che sia nato soltanto per accoppiare il tipo volante a qualsiasi tipo. Un altro mezzo dex filler, la cui unica particolarità era la sua mossa esclusiva con doppio typing, che però non era di grande utilità, anzi. Un concetto che sarei stato curioso di veder sviscerato ma che invece è nato morto, col solo scialbo Hawlucha a potersene vantare (male).

Entriamo nel campo dei placeholder simbolici: Lucario è il capostipite di tutta una serie di pokémon animali con fattezze umanoidi (Zoroark, Mienshao, Zeraora ecc.), idea che a me personalmente fa ribrezzo (non che ci sia nulla di male se vi piace).
Tutti i vari pokémon lotta e psico prettamente human-like posseggono un loro carisma ed hanno effettivamente un motivo per essere umanoidi, rappresentando mente e muscoli. Mixarli con volpi, cani, gatti e altro fa tanto Sonic the Hedgehog ed è assolutamente fuori dagli standard del brand.
Dopo un paio di generazioni in cui la cosa risultò popolare, GF decise di cavalcare l’onda del successo e dalla sesta generazione in poi tutti gli starter in qualche modo ricadono all’interno di questa categoria, col crescente disinteresse da parte mia anche nei confronti del primo pokémon che dovrebbe accompagnarti durante il viaggio. Lo spirito dei mostri tascabili si è perso, ormai sono dei ragazzini in costume compagni di avventura a tutti gli effetti. Spoetizzante.
Menzione d’onore a Bisharp che pur non essendo un animale sembra un robot ninja pirata, un uomo meccanico, un qualcosa da anime giapponesi anni 80, totalmente stridente e fuori posto in mezzo agli altri pokémon.

Non si può dire sia bello, ma non è nemmeno questo il problema. La quarta generazione aveva un approccio bulimico verso i leggendari, ed Heatran è quello che ha meno senso di tutti: la classica goccia che fa traboccare il vaso. Non si comprende da che bestia tragga ispirazione, se è effettivamente una bestia, a me ricorda un classico, banale mostro fantasy alla Signore degli Anelli. Non ha backstory, sia in DPPt che BW2 viene trovato totalmente a caso senza una spiegazione. Di leggendari associati ai vulcani avevamo già Entei e Groudon, quindi risulta ridondante. Ciliegina sulla torta, è un leggendario standalone, non fa parte di un gruppo come almeno fa il controverso Regigigas. È proprio buttato lì come scusa per allungare il postgame e avere un altro pokémon difficile da catturare. Ce n’era bisogno?

Fu il secondo starter fire/fighting della serie, e all’epoca non si aveva idea a cosa si sarebbe andati incontro. Da allora tutti gli starter fuoco, anche se non lo posseggono effettivamente, hanno un design che rimanda chiaramente al tipo lotta o comunque a qualche tipo di sport. L’unica eccezione è l’evo di Fennekin, e immagino quanta fatica sia costata a GF fare uno starter fuoco che finisce a psico. Per fortuna si sono rifatti alla grande con le generazioni successive. Sul serio, qual è il problema nel design degli starter fuoco? Non gli va di lavorarci sopra? Scontati.

Ok da qui in poi non me la prendo più con le categorie ma vado proprio nel particolare.
BW aggiunse non solo design fantastici ma anche tanta tanta merda, e Stunfisk è la merda più inutile in tutto il parco merde. È brutto ma non brutto da animale, ha proprio una brutta faccia da cartone animato che stona indicibilmente con gli altri pokémon. Non è particolarmente forte, non ha particolari abilità o mosse, è il dex filler supremo, e in più è uno stracciacazzi di rara fattura visto che il 90% del suo lavoro è paralizzarti il team e rallentarti l’avventura. Come se non bastasse, il pokédex conferma che a sto schifo piace scassare le balle a persone e pokémon, come già era sospettabile dalla faccia di merda che ogni tanto gli viene. È fuori dalla mia comprensione come, invece di finire ufficialmente nel dimenticatoio, questa immondizia sia stata ripescata per ricevere una forma Galar, che è onestamente meno peggio dell’originale ma nemmeno un design che fa urlare al miracolo. Toglietelo da mezzo, per dio.

Pochini i veleno di quarta generazione vero? Pensate che felicità vedendo che uno degli esigui slot è occupato da sto coso. Il mio tipo preferito viene appaiato con quello che mi piace di meno, e il risultato è sbilanciato verso il disgusto. Il verso è orribile, è un ranocchio stranamente umanoide, il sorriso è inquietante e la sacca della gola è l’elemento che mi repelle di più. Poco da aggiungere, uno dei pochi mostri che non mi è piaciuto a pelle e che anche col passare degli anni non riesco a rivalutare.

Ne ha già parlato Rael in maniera esaustiva. Le vene a vista, il naso da clown, i braccioli, il cranio, la forma del corpo, è tutto fatto veramente male. In più la presenza di quella trave di ferro è insensata, è un pokémon che vive solo nei pressi di cantieri? Anche lui guarda i lavori in corso? Lasciargli almeno il tronco che mi poteva far immaginare che sto obbrobrio potesse vivere in natura, no eh? Il peggiore del tipo che mi piace di meno, il fondo del barile, o quasi.


Dio santo, che abominio contronatura. Si è già parlato di Seismitoad, ma per me il resto della linea evolutiva è ancora peggio. Il perché è presto detto: hanno facce umane. Sembrano dei cazzo di feti risultati di un qualche vomitevole esperimento e lasciati scorrazzare in giro pur essendo incompiuti. I livelli di uncanny valley sono spaventosamente alti, e mi meraviglio che sia stato non solo approvato, ma anche lontanamente pensato un orrore del genere. E per di più come controparte unoviana di Poliwag! Se fossi Tajiri prenderei sul personale l’esistenza di uno schifo del genere. Eppure credo che abbiamo voluto spingerlo tantissimo, altrimenti non si spiega l’ottimo typing water/ground dato a un pokémon che trasuda palesemente veleno (e per fortuna non è stato così in realtà). Peccato che di water/ground ne esistano altri e tutti meglio di lui.
Penso che meglio di tutti possa spiegare perché il tipo acqua non è più sul podio dei miei preferiti, visto che dalla quinta in poi iniziano ad entrare nel typing sempre più Pokémon brutti, o poco ispirati, o entrambi. Ovviamente, Palpitoad è entrambi.
Mi sento di ringraziare Seismitoad: i suoi tumori a vista sono comunque meglio di una faccia di neonato incorniciata a forza in un girino.