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NDZ goes live! Rael’s Twitch Talk Episodio 2: Top 10 All-Time Favorite Videogames

#1 Utente offline   Nonno  

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Inviato 14 aprile 2021 - 23:03

NDZ ~ La Rubrica Interessante
meets
Rael’s Twitch Talk!
Limited Edition


  • Editoriale


Questa che avete tra le mani è un’edizione molto speciale della Rubrica, un numero da collezione consegnato a mano dal caporedattore -che sarei io- ai più fedeli e stretti collaboratori con cui abbia mai avuto il piacere di lavorare: voi NDZiani!
Quando mi è stato chiesto di stilare una Top 10 dei miei videogiochi preferiti di sempre, non lo nego, ho perduto il mio proverbiale aplomb e, come colpito da un triplo rosso, sono andato nel pallone: strano a dirsi, ma in tanti anni di servizio non mi sono mai posto tale quesito, preferendo concentrarmi sulle saghe in generale. Ho passato molte notti insonni bevendo caffè e fissando l’orizzonte dalla finestra della sede ormai vuota della Rubrica, pensando al modo giusto per affrontare la prova che la luminosa Raela, starlet di NDZ, ci aveva così energicamente proposto.
Non vedo l’ora di leggere le vostre top!” aveva detto “E mi raccomando: seguite il vostro cuore!
Le parole di Rael riecheggiavano nel mio testone cervellotico.
E così capii: la mia top 10 non sarebbe stata la classica, fredda, passerella di titoloni blasonati, nominati e rinominati, forse non sarebbe stata nemmeno una top 10, ma una cosa non le sarebbe mancata: il cuore.
Nelle prossime pagine troverete una mia personale classifica con giochi forse imperfetti, ma che hanno significato molto per me e mi hanno reso la persona che sono adesso, il caporedattore che voi tanto amate. Essendo eternamente indeciso anche sulla loro collocazione definitiva, troverete alcune posizioni un po’ fluide, ma mi premunirò in modo che vi appaia lampante come un fulmine quello che intendo veramente.
A voi, atleti di NDZ, lascio questo numero in edizione limitata della Rubrica, dai toni più intimistici e personali, sperando che vi divertiate a leggerla come io mi sono divertito a scriverla.
~Nonno

Nonno’s Top 10 7: Down Memory Lane


  • Ultima Posizione abbastanza certa

Un miniturbo lungo 20 anni ~ Crash Team Racing (+Nitro Fueled)


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La sentite la musica?


L’anno è il 2000 (o il 2001, chi se lo ricorda): dopo che il temuto Millennium Bug si risolveva in una bolla di sapone, il mondo si affacciava al nuovo millennio trepidante e speranzoso. Se Bettino Craxi moriva latitante in Tunisia, a Washington si assisteva alla vittoria di George Bush Jr. contro Al Gore. I Linkin Park si affermavano sul piano musicale mondiale, mentre nei cinema faceva capolino il primo film della saga di Harry Potter; nel frattempo, sul piccolo schermo trionfavano I Soprano e Sex & the City, e per le strade impazzava la moda dei pantaloni a vita bassa e delle cinture con la fibbiona D&G.
Il breve flirt con il N64 per me si era precocemente concluso per due insormontabili motivi: un pad tricornuto troppo scomodo per un piccolo bamboccio, e la scarsità dei giochi disponibili nei negozi in zona (e la relativa onerosità per un passatempo all’epoca ancora “nuovo”). Seguendo l’esempio degli amici e la pressione sociale, fu deciso di ripiegare su una PS1. Innumerevoli i vantaggi: accessori non ufficiali a iosa, la fantomatica “modifica”, la facilità con cui si recuperavano giochi piratati. Alla tenera età di 9 anni avevo una predilezione per i giochi Looney Tunes (i due Bugs Bunny in viaggio nel tempo) e quelli targati Disney, su tutti Hercules, A Bug’s Life e Toy Story 2 (adventure game fenomenale con musiche che ricordo ancora oggi).
Unica eccezione, la mascotte mancata Sony - targata Naughty Dog: Crash Bandicoot. Pur possedendo il primo capitolo, era troppo difficile per i miei acerbi standard, mentre i due party game (Crash Team Racing e Crash Bash) incontravano decisamente il mio gusto e quello dei miei amici delle elementari.
Inutile dilungarsi: il mio primo, vero gioco di kart è legato a doppio filo a tutta una serie di ricordi che credevo cancellati ma erano soltanto sopiti. Il dottor Cortex mi accolse al lato oscuro, e assieme a lui trascorsero innumerevoli pomeriggi a casa del mio migliore amichetto dell’epoca, tra competizioni infuocate, vittorie strappate, fino a prevalere su Nitro Oxide, che tanta rabbia ci scatenava quando non rispettava il via alla linea di partenza. CTR era “solo” questo: una modalità storia ripetuta all’infinito, gare, battaglie, risate e amicizia.

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Ritrovare un vecchio amico dopo 20 anni.


Facciamo un salto di 20 anni, anzi fermiamoci poco prima: è il dicembre 2019, l’ultimo mese di un anno per me atroce, probabilmente il peggiore che abbia mai vissuto. Sono gli ultimi giorni del decennio, e una sera, perlopiù per migliorare un umore malmestoso, decido di scaricare su Switch il chiacchierato remake di CTR, Nitro Fueled. Avvio il gioco.
Penso di non aver mai vissuto un’esperienza simile.
È come se un enorme lucchetto in qualche angolo remoto del mio cervello avesse ceduto, lasciando straripare centinaia di memorie che erano ancora lì, in attesa di venire fuori, come una marea improvvisa. Per i primi 10 minuti del gioco, dallo schermo del titolo con la sua musica, all’inizio della story mode, fino alla Crash Cove, ho avuto letteralmente i brividi per tutto quello che stavo (ri)provando: non ero più il farmacista palloccoloso stracciato di cazzo per qualsiasi problema, ma ero di nuovo soltanto un bambino con la sua voglia di stupirsi ed essere stupito dalle minime cose.
Così come restavo meravigliato ricordando ancora il layout di alcune piste, o la posizione dei pannelli turbo, o constatando che alcune musiche mi sono rimaste marchiate a fuoco nella memoria (Papu’s Pyramid, Cortex Castle, Hot Air Skyway su tutte).
Ci è voluto un po’ per riprendere mano coi comandi, ma alla fine vedere quel 100% vicino al faccione malefico di Cortex è stata una delle sensazioni più soddisfacenti mai provate, non per la difficoltà in se ma per essere riuscito a vendicare una delle imprese che la mia controparte infantile non era mai riuscito a raggiungere (sbloccare N. Tropy è ancora un miraggio ma vabbè).
Come già detto nell’altro topic, sono entrato nel gioco quando ormai gli aggiornamenti mensili di CTR:NF volgevano al termine, e quando ancora non avevo l’abbonamento per l’online, perciò fisiologicamente dopo un po’ l’ho messo da parte, anche se sporadicamente rientro per farmi una corsa senza impegno. Ovviamente non ho un piglio professionistico capace di notare alcune eventuali falle più o meno grosse in questo gioco (scommetto che da qualche parte nel mondo esiste un forum parallelo che definisce CTR come un Giocodimmerda™), ma io lo inserisco nella mia top per quello che è: un gioco che per la mia infanzia ha significato tantissimo, preso, migliorato e ripulito sotto ogni aspetto, con l’aggiunta di decine di personaggi, piste, coppe, modalità, qualsiasi cosa ti venga in mente per saziare la fame di kart.
Quindi perdonatemi se dò inizio al mio post con un gioco di kart che non sia QUEL gioco di kart, di quella specifica mascotte di quel brand videoludico. Ma devo arrendermi a un gioco che mi ha fatto capire che in quanto esseri umani siamo minuscoli in confronto a quello che è custodito nella nostra scatola cranica, e di come i nostri cervelli possano farci regredire a bambini soltanto bombardandoci di ricordi.

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Arriva da molto lontano, pensa di essere il migliore sul kart e vuole dominare il mondo. Chi ci ricorda?


  • 6ª Posizione perlopiù a parimerito con la prossima

Le grandi aspirazioni del GameCube ~ Luigi’s Mansion



Eddai Rael aprilo, sono solo 30 secondi.


Se c’è una cosa che mi è rimasta impressa del 2002 sono le fantastiche pubblicità del GameCube che giravano sia in tv che sulle riviste, quando Nintendo non aveva ancora abbracciato del tutto il concetto di family friendly estremo, e cercava di posizionarsi sul mercato come marchio cool per gli adolescenti. Su di me fece particolarmente presa lo spot con la mega fregna gothic dedicato a Luigi’s Mansion, e questo potrebbe spiegare un sacco dei miei gusti odierni, ma tant’è: all’inizio di quella magica estate il mio regalo per la promozione fu la nuova console targata Nintendo + Smash Bros. Meele + Luigi’s Mansion. Mentre ne scrivo ricordo ancora perfino l’odore del libretto di istruzioni!
La magione mi folgorò, ancorandomi per anni al mondo Nintendo e al Mushroom Kingdom. Mario 64 e Mario Advance mi avevano divertito, ma li avevo visti soltanto come dei videogiochi qualsiasi, Mario era soltanto un tizio a caso che mi trovavo a controllare e che si muoveva in un mondo in cui non mi faceva troppe domande.
Seguire Luigi invece era diverso: lui esprimeva tutto un range di emozioni dall’ovvia paura, alla preoccupazione, la curiosità, il sollievo, la gioia; in più interagiva con l’ambiente circostante in una maniera che non prevedeva soltanto salti e mazzate, ma effettivamente indagando su quello che era un vero e proprio mistero. Per la prima volta mi accorgevo di come comprimari e nemici avessero la loro personalità ben definita, tratto che in realtà accomunava un po’ tutti i giochi di Mario dell’epoca (Sunshine, Paper Mario, Mario & Luigi, perfino Mario Party 4 con i suoi premi personalizzati o i kart specifici di Double Dash mi sembrava dessero carattere ai singoli personaggi).

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Fantastico cameo di Wariuzzo, qui in versione Cortesie per gli ospiti.


Dal punto di vista del gioco in se, non posso non nominare alcuni momenti salienti: l’inseguimento infinito all’ultimo Boo di Boolossus, la lotta contro King Boo effettuata in tandem con un amico (lui colpiva Bowser, io aspiravo), i continui tentativi di ottenere il rank S, impresa in cui ho trovato successo soltanto di recente, nello stesso anno in cui hanno annunciato il remake per 3DS. È in quest’occasione che mi sono reso conto di quanto tenessi a questo gioco, felicissimo di averlo in formato portatile per poterci giocare in maniera più agile rispetto alla versione casalinga e averlo sempre con me, vendicando anche il ribrezzo che mi aveva fatto provare il secondo capitolo della saga. Vendetta portata a compimento con il 3, giocone coi controcazzi che riprende perfettamente le atmosfere del capostipite, aggiungendo anche gradevolissime variazioni sul tema.
Spendo due parole anche su uno dei miei personaggi preferiti, forse il preferito, del brand: King Boo, l’unico vero sociopatico del Mushroom Kingdom. Quando non assume la forma del classico boo con la corona random, King Boo diventa un fantasma con un’espressione malsana, un brilloccone in testa e due occhiaie scavate con l’escavatrice. In tal caso è meglio scappare: in questa forma diventa protagonista di inquadrature inquietanti e veri e propri jump scare, fino a diventare totalmente folle e violento nella sua vendetta contro Luigi, come si vede nel 3.
Per un periodo della mia vita sono stato letteralmente ossessionato da questo gioco, finendolo e ricominciandolo di continuo; ma soprattutto, prima di Luigi’s Mansion ero un mocciosetto che aveva terrore di ogni cosa che fosse anche solo lontanamente horror, mentre entrare e uscire dalla mansion ha segnato la prima volta in cui ho affrontato le mie paure seppur in maniera molto blanda, fino ad arrivare ad oggi in cui sono affascinato da qualsiasi aspetto macabro di qualunque prodotto di consumo (mi spiego meglio con un esempio: quando iniziano eventi di Halloween e ovunque ci sono zucche, scheletri e cose spooky).
Ringrazio Luigi’s Mansion perché è stato il mio primo, vero battesimo di fuoco del mondo Nintendo, e perché mi ha fatto “crescere” segnando il passaggio dall’infanzia all’adolescenza.

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Ho il mal di mare.


  • 5ª Posizione più in alto della precedente solo per motivi di “prestigio” (ma a cosa conta il prestigio in una classifica del genere, chi lo sa)

E naufragar m’è dolce in questo mare ~ The Legend of Zelda: The Wind Waker


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In the navy, you can sail the seven seas~♪


Newsflash: Wind Waker è stato il mio primo Zelda in 3D (Ocarina giocato in maniera troppo frammentaria per essere definito tale), nonché il primo Zelda che ho concluso (avrei finito A Link to the Past solo qualche mese dopo).
Non ho mai capito tutte le critiche catalizzate da questo palese capolavoro: posso solo democraticamente dedurne che la gente è totalmente deficiente.
Mi piace che Link non sia adulto, ma sia un bambino con occhi giganti: all’epoca mi permise di empatizzare ancora di più con un personaggio della mia età che non lesinava sull’esternare emozioni ed espressioni, come la gioia di aver sconfitto un boss, la faccia imbronciata in presenza di un personaggio antipatico, o quella profondamente triste mentre saluta la nonna partendo alla ricerca della sorellina.
Il me dodicenne si immedesimò immediamente con lo sconforto nell’abbandonare l’isola natìa e col terrore di avventurarsi letteralmente SUBITO e DISARMATO nel quartier generale del cattivo finale, alla mercé di guardie-maiali che reagivano ad ogni passo che non fosse abbastanza furtivo.
Mi piace tuttora la scelta del cel-shading, tecnica che si sposa perfettamente col tipo di fiaba delicata e “romantica” che si va a raccontare, non un semplice gioco con l’ambientazione fantasy. E che soprattutto rende divinamente nel rappresentare la distesa di mare sconfinato che è il mondo di gioco.
Quanto mi piace quel mare sconfinato, è forse difficile riportarlo a parole. Superata la delusione iniziale nello scoprire che le isole abitate erano davvero poche, mi resi conto che erano proprio le isole più piccole a riservare le sorprese più grandi: ognuna di esse accendeva il mio spirito d’avventura e lo stupore della scoperta, alla ricerca di tesori e segreti nascosti nei loro anfratti. Forse le parti che più ricordo con emozione sono proprio il momento dell’approdo su un atollo sconosciuto, e il relativo salpare a esplorazione conclusa, delle piccole scintille che mi facevano sentire proprio come se stessi intraprendendo un’avventura per mare, come in un romanzo. E quelle acque che i più insensibili additavano come vuote erano in realtà piene di eventi: barche mercantili, navi da guerra, vascelli fantasma, calamari giganti, tempeste improvvise, tifoni di passaggio, non c’era modo più “realistico” per raccontare un viaggio tra i flutti, e ho amato ogni momento. Finanche l’alienante subquest dei pezzi di Triforza non è riuscita ad annoiarmi, non avendola vissuta come una maratona da completare il prima possibile, ma godendomi una parentesi di relativa libertà dalla trama in cui ne approfittavo per scandagliare ulteriormente quel mondo di gioco che tanto mi affascinava. O anche solo semplicemente modificare la direzione del vento, e viaggiare per mare senza meta, accompagnato dai gabbiani.
Potrei soffermarmi ore su quanto ogni minimo personaggio sia reso benissimo, ognuno coi suoi piccoli drammi (aspetto comune anche a Majora, al secondo posto nella classifica dei miei Zelda preferiti). Ma a restarmi impressi furono i due regnanti, due antitesi, nemesi l’uno dell’altro: Ganondorf, per la prima volta non ritratto soltanto come malvagio sovrano del male, ma figura tragica gelosa del vento di Hyrule, e che cercando una condizione migliore per il suo popolo ha perso di vista la cosa più importante, il suo fine distorto dall’ingordigia di potere; il re di Hyrule, per la prima volta personaggio con personalità propria, guida presente e vestigia di tempi antichi, sovrano di una terra troppe volte contesa, ormai drammaticamente deciso a lasciar andare, lasciar annegare tutto il passato, compreso se stesso. Le battute finali del gioco, con entrambi i monarchi a confronto, le ricordo potentissime, un impatto devastante, e mai avrei pensato di provare una profonda tristezza abbandonando al loro destino un demone-suino e un regnante finora marginale.
E in più, altri mille, piccoli episodi che mi tornano alla mente con tenerezza, e che fanno valere di diritto a Wind Waker la sua posizione in questa classifica: già da piccolissimo avevo la fascinazione dei viaggi per mare, cementata in maniera ancor più prepotente anche grazie a questo Zelda. Ed è forse grazie a questo gioco che iniziai ad acquisire una diversa prospettiva sul viaggiare (da piccolo visto come una sfacchinata massacrante), maturando una certa curiosità nel vedere posti nuovi e la convinzione assoluta che sia un tassello necessario nella crescita personale e nell’ampliare le proprie vedute.
Non posso non essere felice nel constatare che Wind Waker sia stato vendicato dalla storia, e sia ora uno dei Zelda più amati dai fan della saga.
Avevo ragione.

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Je suis l'empire à la fin de la décadence.
(Didascalia assolutamente non inserita soltanto per far parlare Rael in francese)


  • 4ª Posizione oggettivamente più in basso delle due precedenti, il cuore però suggerisce di metterlo qui

”A 18 anni me ne vado di casa” ~ Animal Crossing: Population Growing


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The song “Stale Cupcakes” is inspired by a mother's love for her son. She used to bake cupcakes for him on his birthday, but one day he "went away to live with the animals."
The cupcakes got stale, but she still writes to him.


È il 2004: possedevo il GameCube da due anni e ancora non sapevo che sarebbe stata la console casalinga su cui avrei passato più ore in assoluto, e che anni dopo avrei riempito di suoi giochi una top 10 su un forum moribondo ma ancora attaccato al respiratore. Possedevo tantissimi titoli che consideravo meravigliosi e che non mi stancavo mai di giocare (in maniera ammetto quasi alienante), ma all’orizzonte si stagliava una calma piatta: erano gli anni di NRU, e quella redazione di venduti da mesi non faceva che creare hype per un gioco misconosciuto di nicchia, che nemmeno lontanamente mi sarei sognato di provare. A chi interessa vivere in una foresta con degli animaletti a far nulla, dopotutto? Alle vecchie zie dei suddetti redattori?
Quando uscì la recensione, non so nemmeno io cosa mi colpì precisamente: c’era veramente tanto amore in quelle parole (cosa strana per un gioco che non fosse Mario o Zelda, secondo gli standard di quella rivista di venduti), ma sopratutto lasciavano trasparire una particolare, immensa pace interiore. Una sezione dedicata al gioco fu inserita già da quel numero, dandomi un’idea più precisa di cosa avrei trovato: un mondo parallelo al nostro, che segue i nostri orari e le nostre stagioni, e che cambia di conseguenza. Ma con molte, molte meno rotture di balle. Ne rimasi affascinato.
Confrontandolo con i titoli più moderni, Animal Crossing era terribilmente limitato: le fantastiche opzioni di decorazioni degli esterni si riducevano ad alberi e fiori (e nemmeno tanti), la casa si estendeva solo su tre piani e il debito richiedeva ere geologiche di ripagamento, perché ere geologiche servivano per far soldi, un tempo in cui i ricavi provenivano solo dalla vendita di pesci e insetti.
C’era però, innegabilmente, molto cuore. Razionalmente, posso trovare dei punti di forza in una mappa enorme, quasi interamente ricoperta dalla natura, che donava la sensazione di muoversi davvero in una foresta; gli animaletti abitanti del villaggio avevano un forte carattere (come si può vedere sotto) e si prodigavano per riempire la tua giornata in mille modi con tante piccole subquest, prima che diventassero dei simil-bot spara-frasi tutte identiche; alcune meccaniche di gioco forse erano ancora grezze, ma indubbiamente davano personalità a un gioco che rappresentava una vera e propria ventata di freschezza, del tutto dissimile da qualsiasi cosa fosse stata fatta precedentemente.
Col senno di poi, nonostante il titolo per Switch sia l’esperienza definitiva della serie, reputo quello per Cubo l’Animal Crossing più rilassante, proprio per i suoi limiti e la mancanza delle mille cose “da fare” presente nei titoli più recenti. Non c’erano ancora routine a cui sottostare, o voci da spuntare entro un tempo limite. Bastava viverla con calma.
Già dagli albori era presente una forte componente socializzante, sotto forma di scambio di oggetti (tramite lunghe password autogenerate): fu per rispondere a questa esigenza che approdai sulla buonanima del primo forum sul sito Nintendo, dove iniziai a conoscere le prime persone online. Ci furono poi le prime chat, seguite dall’esodo su un piccolo forum forumfree dedicato specificatamente al gioco, che in seguito si evolse in un forum di fan Nintendo a 360º. E da lì, non ricordo in che modo e perché, approdai infine su NDZ. Perciò, tramite un complesso meccanismo di specchi e leve, devo ad Animal Crossing il fatto che io stia scrivendo questo wot, qui e ora.
Che bizzarra successione di eventi.

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POV: ti sei appena iscritto su NDZ.


È il 2004: è il mio terzo e ultimo anno delle medie, e non ho molti amici. Sradicato a forza dal contesto del mio paese natale e finendo in una scuola nuova, con gente nuova, in una città più grande, non ero riuscito a creare forti legami.
Non è la classica storia del ragazzino che si rifugia in un mondo di fantasia per sfuggire a una realtà deludente (o di una ragazzina che si colora i capelli di rosa perché ce li ha bianchi), ma non potevo non pensare con una certa fascinazione all’idea di quanto sarebbe stato bello vivere da solo, e stringere amicizie con animali sproporzionati soltanto in virtù di una prossimità geografica.
Quel moccioso un po’ solo non poteva ancora saperlo, ma quella città che guardava con timore ora è diventata la sua casa, e da lì a 10 anni avrebbe coronato il suo sogno di fare i bagagli da un giorno all’altro e di andare a vivere da solo. Non voglio dare tutto il merito ad Animal Crossing per la mia famelica voglia di indipendenza, ma indubbiamente ci ha messo una buona mano.
Un’altra lezione impartitami subconsciamente da questo gioco, e che avrei messo a frutto da lì a poco al liceo, è che il carattere è una delle doti più importanti, e che può essere espresso anche attraverso del sano sarcasmo o battute sagaci: i villagers talvolta sapevano essere degli autentici diti arculo con i loro commenti sprezzanti, ma non mancavano di dimostrare concretamente la loro amicizia con improvvisi slanci di generosità. Negli anni ho imparato che ironia e autoironia, condite con osservazioni pungenti, sono doti molto apprezzate da chi le sa cogliere, e che si può essere amichevolmente dei diti arculo se poi si dimostra con i fatti quanto si tiene a una persona.
In ultima battuta, forse la cosa più importante che ho imparato da tutta la serie di Animal Crossing, è festeggiare Halloween come se fosse Natale e cioè per un mese intero, partendo dal 1° Ottobre con decorazioni a tema e musiche lugubri.
Per vari motivi, questo gioco a cui inizialmente non avrei dato due spicci ha segnato uno step importante nella mia vita, sia irl che online, e non posso escluderlo dalla top 7 nonostante possa essere un titolo capace di far storcere il naso ai puristi del videogame, cosa che ovviamente io non sono. Che ci faccio qui?

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  • 3ª Posizione cementata senza problemi

Riuscite ad immaginare un mondo senza avvocati? ~ Phoenix Wright: Ace Attorney


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Uno degli aspetti più importanti del gioco: le battute zozze.


I più attenti sapranno che ormai seguo con costanza soltanto tre serie videoludiche, e che Ace Attorney è una di queste. Difatti, questa posizione non è occupata da un solo titolo, ma da tutta la saga in generale, con sì i suoi alti e bassi, ma in toto vista come i diversi capitoli di una serie letteraria, ognuno di essi legato a doppio filo coi precedenti e coi successivi.
Diversi anni prima di riuscire a provarlo con mano, dal Giappone arrivavano notizie di un “simulatore d’avvocato”, una visual novel a tema investigativo/giudiziario; all’epoca trangugiavo libri gialli come noccioline, e rimasi ben deluso una volta giunta la conferma che quei giochi per il GBA non avrebbero mai lasciato il suolo nipponico.
La delusione si trasformò in euforia quando i giochi furono tradotti in lingua cristiana a un ritmo serratissimo, tanto che la notizia mi raggiunse quando si era già al secondo capitolo, che presi senza pensarci due volte e iniziai a giocare senza curarmi di seguire l’ordine prestabilito.
I punti di forza della saga, che mi attirarono a se praticamente subito e che sono stati ripetuti e straripetuti allo sfinimento, sono i soliti: un gameplay che ti prende per mano all’inizio, per poi chiederti di spremerti le meningi nei casi più avanzati, senza risultare mai ingiusto ma donandoti tutti i mezzi per riuscire a farcela con i tuoi soli neuroni; ancora mi pavoneggio del fatto che non abbia avuto bisogno di nessun tipo di guida nemmeno una singola volta in nessuno di questi giochi.
I casi in cui Phoenix Wright va a muoversi sono (quasi) tutti validissimi e credibili, con soltanto degli elementi di misticismo a fare da contorno che però sono sempre funzionali alla risoluzione dell’enigma, sempre e soltanto un mezzo per investigare ancora più a fondo, mai un deus ex machina: la soddisfazione di arrivare alla fine di un episodio è immancabile e genuina.
Ovviamente, a farla da padroni in un gioco del genere, sono i personaggi. Lo stesso Phoenix è un capolavoro di scrittura, trattato al tempo stesso sia come ultimo dei fessi che come legale leggendario, un avvocato esordiente che tenta di farsi un nome comportandosi nella maniera più professionale possibile, mentre la finestra sulla sua mente dà spazio a tutti i dubbi, incertezze, anche paure, ma soprattutto fiumi e fiumi di commenti sarcastici rivolti letteralmente a chiunque. È impossibile non empatizzare con lui perché il suo percorso e i suoi pensieri sono quelli di un qualsiasi everyman, e chiunque di noi al posto suo si comporterebbe come lui o penserebbe le sue stesse cose. Così, le innumerevoli volte che blufferà in tribunale, saremo più che entusiasti di salvarlo dalla situazione in cui lui stesso si è andato a impelagare, e mai come in quei momenti potremo avvertire che la vittoria è condivisa tra noi e lui.
Tutto il resto del nutritissimo, vastissimo cast non è da meno, e se anche volessi spendere un rigo per ognuno dei personaggi più indimenticabili, dovrei scrivere per ore. Basti dire che la stragrande maggioranza di loro mi ha impartito una grande lezione di vita, che tutt’oggi ricordo a me stesso e a chi mi sta attorno: “ognuno di loro (e ognuno di noi) ha i propri problemi”, qualcuno forse non così piccolo come vuol far credere, altri decisamente troppo grandi per essere gestiti da una sola persona. È un mantra che mi ritrovo a ripetere molto spesso, e i cui semi furono già gettati ai tempi di Justice for All, con le sue faide familiari, dolorosi incidenti, odiose rivalità e vite spezzate.
In ultimo, a un livello più personale, amo questo gioco per le ambientazioni, le musiche, in generale il mood che riesce a comunicarmi. Sullo sfondo di una Los Angeles del prossimo futuro (all’epoca, ora è invece del contiguo passato) ci muoviamo per studi legali e stazioni di polizia, ma anche lussuosi alberghi, studi cinematografici, ristoranti alla moda, fino ad arrivare a parchi sereni e templi di montagna. Ma in realtà non è Los Angeles, bensì Tokyo, perciò non sono da escludere (soprattutto nei giochi più recenti) visite a villaggi tradizionali, negozi di noodles e teatri rakugo (vai a capire di che si tratta). Il tutto condito da una soundtrack che non sfigurerebbe in una qualsiasi pellicola di investigazione, che assolutamente non mi metto ad ascoltare quando voglio ingannarmi di vivere in un film noir, per chi mi avete preso.
È un peccato che le uscite dei titoli stiano diventando sempre più dilatate man mano col passare del tempo, e che ormai sia un genere talmente di nicchia che dopo il quarto capitolo non abbiamo più ricevuto nemmeno una traduzione in lingua pizza&mandolino (in alcuni casi nemmeno in una lingua che non sia chinghi-chonghi, ma vabbè). Resta indubbio che, ogniqualvolta viene annunciato un nuovo capitolo oppure si decidono a tradurne uno Japan-only, il mio spirito investigativo freme e sono in prima linea per risolvere dei nuovi casi. E bearmi della mia intelligenza.

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L’altro aspetto più importante del gioco: la fre-


  • 2ª Posizione precedentemente sul gradino più alto del podio

A song of Emblems and Dragons ~ Fire Emblem


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Perché a Lyndis nun je devi cacà ercazzo.


“Madoooonna, che gioco da weeb!”
La mia passione per Fire Emblem è figlia di tempi che non ci sono più, ovvero i magici periodi in cui era la prassi scaricare rom GBA e DS, per “provare il gioco” e sicuramente poi “acquistarli”. Strano a dirsi, ma con Fire Emblem andò proprio così.
Quando si aveva fin troppo tempo libero tra le mani, durante i primi anni del liceo, ero costantemente alla ricerca di qualche titolo nuovo e stimolante da scoprire, volendomi già dare un tono esulandomi dalle bambinate di Mario & Co. Uno dei miei più stretti amici online allora mi suggerì di provare Fire Emblem, sia il 7 che l’8, entrambi per GBA: i precedenti titoli erano così di nicchia che non avevano lasciato le terre del Sol Levante, ma si era deciso di presentare i nuovi al pubblico occidentale, probabilmente seguendo la forte risonanza che avevano avuto Marth e Roy su SSBM.
“Dai ma che palle” diceva un giovane Nonno “dovrei giocare a un cazzo di gioco dove non posso muovermi liberamente, le armi si consumano, e i personaggi morti diventano inutilizzabili? Ma che ansia è ‘sta roba, voglio una cosa tranquilla.”
E capii che le cose tranquille non facevano per me, tanto che in tempo zero mi ritrovai ad acquistare copie originali non solo del 7 e l’8, ma anche del 9 per GameCube. Fui subito catturato da un mondo medievale che, alla stregua di Ace Attorney, era quanto più realistico possibile (anche per gli aspetti di cui sopra) con soltanto alcuni elementi fantasy che non inficiavano la mia esperienza di gioco: mostri e draghi sono piuttosto rari, considerati dai personaggi miti o superstizioni piuttosto che entità concrete; la magia non è alla portata di tutti, ma viene giustificata come frutto della scienza e della ragione, mentre i poteri curativi attingono dalla fede; diverse etnie metà umani e metà animali vengono introdotte più che altro per insinuare sottotrame antirazziste; in generale i protagonisti non affrontano un viaggio epico per buttare un anello in un vulcano o roba del genere, ma sono impegnati in un vero e proprio conflitto armato che coinvolge diverse nazioni, mentre sullo sfondo possono diramarsi innumerevoli intrighi politici e sotterfugi di palazzo, che verranno prima o poi risolti con le armi.
Visto sotto una lente meno superficiale, Fire Emblem è un racconto sporco, a tratti crudo, che spesso non edulcora gli orrori delle guerre narrate: saccheggi, eccidi, esecuzioni, tradimenti, codardie, i toni sono più vicini a un romanzo storico che a un’opera eroica, e questo è ancora più vero nella duologia che vede protagonisti Ike e i suoi mercenari, con un background ancora più popolare rispetto ai lord degli altri giochi, in contrasto alla nobiltà avida di potere e al clero corrotto.

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In giochi come questo la motivazione è tutto.


Ambientazione vincente a parte, preferisco non perdere tempo più di tanto a discutere di trame o personaggi riusciti o meno, ma vado dritto a parlare del mio aspetto preferito della serie: è un gioco terribilmente cerebrale. Possono riempire la serie con sempre più waifu, tette, support senza senso, romanticherie inutili e protagonisti autoinseriti, ma il midollo è sempre quello: scacchi, matematica e neuroni. Anche in questo caso i primi capitoli dei primi giochi ti prendono per mano per poi buttarti in acqua per insegnarti a nuotare, e se è vero che i titoli sono sempre più pieni di paillettes, la loro presenza è direttamente proporzionale a un map design sempre più originale e complesso, che richiede via via sempre più sforzo e che fa il possibile per farti uscire dalla tua comfort zone. Indubbiamente l’appagamento di arrivare alla fine di alcune mappe bastarde è difficile da descrivere per chi non ci è passato.
Come già scritto nel topic dei giochi del decennio, è stato uno dei giochi narrativamente peggiori ma dannatamente impegnativo a farmi capire cosa amo davvero di Fire Emblem: lo spingersi oltre i propri limiti. L’Eternal Stairway di FE Fates la ricorderò a vita come un totale incubo sia ingame che fuori, circondato da orde di massicci cadaveri semoventi e bocche della verità spara-massi, con rinforzi nemici letteralmente infiniti e soprattutto esperienza guadagnata prossima allo zero, che rendeva il capitolo 21 di (Lunatic) Conquest una vera battaglia di logoramento per la sopravvivenza. Personalmente, è stata la prova videoludica più difficile che abbia mai dovuto affrontare, e che probabilmente si è mangiata una buona parte delle mie sinapsi, ma la pura estasi di vedere le parole “capitolo completato” ripagarono ampiamente qualche terminazione nervosa irrimediabilmente maciullata e un’emicrania da record. Il fine ultimo che ho cavato da Fire Emblem è una sfida di intelligenza lanciatami da me medesimo, a difficoltà sempre più demenziali, per dimostrare a me stesso qualcosa, probabilmente che nella mia scatola cranica c’è della materia grigia ancora capace di funzionare egregiamente.
Ho adottato questo mindset anche in ambito lavorativo, dove oltre a dover palesare le mie capacità a me stesso, è ancora più importante che si palesino a chi mi sta attorno, nonostante abbia lo svantaggio costante di non trovarmi minimamente a mio agio nella mia posizione.
Ma Fire Emblem insegna a fare anche questo, a spingere sempre di più, sempre più avanti, sempre più oltre, fino ad arrivare alla fine dove non puoi fare altro che pensare “porco cazzo ma che gran cervello che ho”.
Anche in questo caso, per i sopracitati motivi, non riesco a fare una scelta e inserisco la saga in toto, pur se dovessi proprio scegliere i migliori sarebbero probabilmente il 7 e il 9/10. E forse adesso chi mi invita più o meno gentilmente a riprendere in mano Three Houses (senza fare nomi) potrà capire perché non rusho il gioco in modalità normale per godermi la trama: tutte le sfaccettature della storia sono importanti sì, ma per me è ancora più importante finire il gioco seguendo le mie regole autoimposte, e per fare questo ho bisogno di una mole di tempo libero che ormai è solo un ricordo. Vabbè aspettiamo agosto va’.


Non potevo ignorare il duca Oliver, che qui ci dà lezioni su come rompere le gengive anche se sei un’unità mediocre.


  • 1ª Posizione a sorpresa?

25 years of memories ~ Pokémon


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Forse voi davate per scontata questa mia prima posizione, invece io ad essere sincero resto stupito di questo risultato, e di come sia stato capace di scalzare una serie oggettivamente più solida sotto diversi punti di vista come Fire Emblem. Ne abbiamo discusso a fondo tante e tante volte, conosciamo bene la china discendente che il brand dei mostri tascabili ha imboccato da quasi un decennio a questa parte, sappiamo che i giochi più attuali sono un enorme downgrade, mentre guardiamo con un occhio più critico e cinico i giochi ormai datati degli anni d’oro. Pokémon è lontano anni luce dall’essere una serie perfetta, eppure in me come in tanti altri scatta ancora una scintilla, forse più fievole e più pallida, ma resta in ogni caso onnipresente. Basta questo per metterlo sul gradino più alto del podio?
In realtà è quanto di più logico possa esserci, parlando di una serie che gioco insistentemente da quando avevo 8 anni, che mi ha accompagnato per tutto il mio percorso di vita fino ad oggi, e con la quale in tutta probabilità ho accumulato complessivamente più ore di gaming totali.
Finanche i primissimi ricordi legati a Pokémon sono ancora vividi, probabilmente proprio in virtù del fatto che non li ho mai abbandonati, dato che ciclicamente andavo (e vado) a rispolverare tutta una serie di emozioni, sensazioni e situazioni connesse inevitabilmente ai diversi periodi storici della mia vita, che annullano inesorabilmente qualsiasi tentativo di vedere scalfito l’alloro del primo posto. A che serve stilare per l’ennesima volta una pleonastica lista di pro e contro, quando basta accendere un vecchio gioco, muoversi di qualche pixel e ascoltare un paio di note in 8-bit per ritrovarsi catapultato nel corpo del se stesso bambino di più di 20 anni fa?
Era il 1999 quando facevo conoscenza coi Pokémon, un boom pazzesco che deflagrò contemporaneamente sotto forma di cartoni animati su Italia 1, figurine, carte collezionabili, e ovviamente videogiochi. Furono le mie due cugine (le stesse che mi introdussero al Nintendo 64 prima, e al Nintendo GameCube poi) a farmi scoprire che le avventure a Kanto non erano una prerogativa di Ash e del suo Pikachu, e che il GameBoy e una cartuccia di colore blu potevano essere un foglio bianco su cui scrivere la propria personalissima storia con il proprio team preferito. Cosa di cui non ci rendemmo conto subito, visto che la nostra occupazione principale era picchiare Pidgey e Rattata con “Bolla”, nome dato a uno Squirtle overlivellato che amava usare l’omonima mossa. Mesi dopo, in occasione della mia prima comunione, non ebbi alcun dubbio su cosa avrei voluto in regalo: conservo ancora oggi quel GameBoy Color giallo acceso e quella cartuccia di Pokémon Blu, sulla cui boxart troneggiava un violentissimo Blastoise che mi sarei poi ritrovato a usare ingame come mio unico alleato - i bei vecchi tempi degli starter overleveled. Celestopoli, Aranciopoli, la M/N Anna, Lavandonia, le Isole Spumarine, a ognuno di questi posti associo un ricordo cristallizzato nella mia memoria, dei rapidissimi flashback che mi fanno tornare indietro con la mente per delle frazioni di secondo, una sensazione stranissima da descrivere: non sono vere e proprio reminiscenze, quanto più fotografie di attimi all’epoca normalissimi, una cornice di estati passate che va ad incastonare il dipinto vero e proprio, ovvero lo schermo sempre troppo scuro di quel maledetto GameBoy.
Le stesse vibrazioni le avverto quando ripenso a Pokémon Oro, regalo di vecchie zie, padrone assoluto assieme ad Argento del tempo libero mio e dei miei compagni delle elementari, tutti presi da quella novità assoluta (non ancora prassi) che era una generazione aggiuntiva a Rosso e Blu. Forse per la maggior mole di tempo spesaci, stavolta in compagnia di numerosi amici, solo in tempi relativamente recenti mi sono reso conto di come questi flashback siano associati a ogni singola località di gioco, da Borgo Foglianova al Monte Argento: quando poso lo sguardo su una qualsiasi città o percorso, con la coda dell’occhio posso vedere intorno a me pomeriggi assolati a casa di amici, o mattinate uggiose da anziani parenti, parchi, spiagge, piazze, tutti posti in cui sono stato e in cui probabilmente non saprei come tornare, vedo una mattina di primavera nella casa dei miei genitori 20 anni fa, ma se cerco di mettere a fuoco tutta l’illusione svanisce, e mi ritrovo catapultato indietro nel 2021.

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Prevedibilmente, Pokémon Rubino segnò una vera e propria diaspora, e non soltanto perché nel frattempo si era passati alle scuole medie, ma in generale perché la risonanza di Pokémon andava scemando, e la sua utenza si affacciava alla prima adolescenza. Andando (all’epoca) controcorrente, la terza generazione con i suoi profondi cambiamenti, come profondamente stava cambiando la mia quotidianità, mi conquistò totalmente con una inedita originalità, riconoscibile non solo nella serie principale ma anche in due signori spin-off come Colosseum e Gale of Darkness. Oggi trovo risibile l’idea che l’uscita di Rosso Fuoco e Verde Foglia coincidesse con una ipotetica “chiusura del cerchio con ritorno alle origini” che avrebbe sancito la fine di una serie che praticamente era soltanto all’inizio.
Saltando a Diamante e Perla, potrei ammettere che subconsciamente non amo questi giochi perché li associo a un periodo non propriamente roseo della mia vita, e questa serpeggiante sensazione di sgradevolezza per poco non mi fece abbandonare definitivamente la serie; a salvarmi furono proprio HeartGold e SoulSilver, sia perché sono tutt’oggi giochi eccellenti, forse i migliori della serie, sia perché tutti i tasselli che mi impensierivano negli anni passati sembravano essere finalmente andati al loro posto. HeartGold è probabilmente il mio gioco Pokémon preferito, associato a degli anni del liceo più felici che abbia mai vissuto, a sua volta remake di un gioco emblema della mia spensieratezza infantile.
Bianco & Nero, coi loro sequel, hanno assunto un’inedita funzione di “segnale di riconoscimento” tra le aule universitarie del primo anno, e sono stati fautori di nuove, salde amicizie in maniera diretta o indiretta, alcune delle quali mantengo ancora oggi, e che portarono all’exploit di XY di cui ho parlato nel topic del decennio, l’ultima coppia di giochi originali (assieme ai remake Omega Ruby e Alpha Sapphire) che ha rappresentato dell’intrattenimento sociale solido e duraturo, sia con i suddetti compagni di corso che con i tipi loschi di NDZ.
La settima generazione tutta è forse l’unica invece che, dall’inizio alla fine, è stata dominata dalla solitudine, ed è anche per questo che la ricordo più freddamente, non avendola legata a nessun momento particolarmente memorabile a parte serate di relax estremo; Scudo era sulla buona strada per fare la stessa fine, se non fosse che lo associo ai 10 giorni di convalescenza post-trapianto in cui mi ci sono chiuso (ehi, sapete che ho fatto un trapianto di capelli?), alle spassose serate di cooperazione con gli NDZiani, e in generale a un’atmosfera che trovo più gradevole nonostante le immense lacune.
In mezzo a tutto questo c’è stato un Pokémon GO che ha segnato un inaspettato ritorno di fiamma per molti, e l’estate 2016 è stata bizzarramente fuori di testa per il successo che ne è scaturito, probabilmente il momento in cui c’è stato un punto di svolta che ha contribuito per molti a scardinare la convinzione che Pokémon fosse ormai una serie soltanto ad appannaggio per i bambini, e che ha fatto ammettere a molti una passione per la serie che prima tenevano segreta.



Tutto questo sproloquio per dimostrare, a volo d’uccello, quanto Pokémon sia stato una presenza costante nella mia vita, sia in momenti belli che in momenti brutti, e che forse continuo a tornarci, iniziando e reiniziando partite, per provare le stesse sensazioni che ormai sono irrimediabilmente perdute e ineguagliabili, per avvertire nuovamente una stessa leggerezza e spensieratezza inevitabilmente schiacciate da... tutto il resto. E forse è questa la condanna di tutti i fan di Pokémon, divisi tra una sensibilità nostalgica di un mondo passato visto tramite degli occhiali colorati di rosa, e una insaziabile voglia di innovazione in una serie ormai fossilizzata dentro se stessa.
O almeno, questa è sicuramente la mia.


Scrivi wot come una farfalla, rompi i maroni come un’ape.
~Dalai Lama

:rimescola:

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#2 Utente offline   AlucarDD 

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Inviato 16 aprile 2021 - 18:02

L’altro ieri stavo scrivendo tranquillamente questo post e crashando Chrome ho perso tutto, evviva! :fermosè:
Prima che perda pure questo post facciamo che divido questa top 10 in 2 parti, così recupero il +1 perso (erano 3 ore di lavoro, sob) e sono anche sicuro che se putacaso mi esplodesse il pc ormai almeno 5 posizioni me le sono levate dalle palle.

Honorable mentions:

Pokémon (B/W – B2/W2): sono i più belli di tutti. Pokémon è un gioco che do per scontato, come League of Legends. Non è nella mia top 10 assoluta ma sicuramente in fatto di ore buttate la saga dei mostri tascabili è al top. Solo che come ho tanti ricordi belli ne ho anche di brutti: ad esempio i due nazionali persi per haxate (opinabile sì, se fossi stato più intelligente forse avrei vinto comunque). Specialmente dal VGC 2012 ho davvero perso la voglia di mettermi nel competitivo, anche se mi piace guardarlo. Ho capito che di Pokémon mi piace la formula più che il gioco, ed infatti ho ritrovato una voglia tremenda nel giocare TemTem, che assolutamente non paragono al livello di importanza e bellezza del prodotto nintendo, però… è più divertente e meno casuale, ecco.

League of Legends: Un gioco che ho iniziato a giocare per stare coi miei amiketti irl e che mi ha incatenato un sacco di tempo al pc. Vuoi la mia innata verve competitiva, vuoi l’esperienza con MK7, anche qui 3 anni fa mi sono avvicinato al competitivo della scena italiana fino a sfiorarla, ma anche se ho peakato a Diamante 2 non sono mai stato abbastanza per essere davvero nelle parti davvero alte. O meglio, quando c’ero veramente vicino ho capito che non avrei voluto. Anche qui tantissimi ricordi brutti, dai litigi, alle vare squadre che ho passato, fino alla morte di una ragazza nel 2017 con cui giocavo assieme tutti i giorni e che aveva la mia età. Forse è più simile ad una trappola che ad un gioco che mi fa piacere giocare. Almeno ho smesso di giocare se sono solo e gioco solo coi miei amiketti (non più quelli irl che erano compagni di classe, ma gente che ho conosciuto in game nel corso degli anni, e con cui ho stretto davvero relazioni strettissime).

Eternal Sonata: Una volta lo consideravo il mio gioco preferito di sempre, ma avendolo rigiocato di recente mi ha fatto capire le fragilità e quanto non mi piacessero un sacco di cose. Comunque, un fantastico gioco con una colonna sonora ed una storia davvero molto belle.

Warcraft III: Ci sono legatissimo e tutto quello che so sull’universo di Warcraft lo so da qui, non avendo mai giocato WoW. Questo gioco è un capolavoro, ma un titolo simile lo ha spodestato dalla top 10. Forse è dal fatto che giocai così tanto Warcraft III che molte meccaniche di League of Legends le assimilai subito.

Ed ora sono pronto ad annunciare la mia TOP 10! Wuuuuu posizioni dalla 10 alla 6! :julee:

N°10

Virtue’s Last Reward

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Questo gioco è tante cose. Seguito del più stand alone 999, primo capitolo della trilogia dei Nonary Games, VLR è un seguito bellissimo che apre tante porte per la storia, che ti fa pensare tanto (non solo per i puzzle lmao ma anche più in generale). Ci sono dei ritorni, dei colpi di scena mozzafiato e un cast di personaggi con tanto carisma. Ne sono stato catturato a pieno un po’ di estati fa e la storia mi è rimasta così tanto impressa che più volte torno a pensare alla genialità di Uchikoshi. E poi io sono un super fan delle linee temporali diverse etc.
Ma VLR non è solo una visual novel bellissima per me. È stato il gioco che mi ha riavvicinato a mio fratello dopo alcuni anni di buio, che ho giocato assieme a due cari amici che non sentivo da eoni attraverso Whatsapp. Il gioco ha i suoi difetti, e ammetto di essere stato così tanto infognato nel voler sapere riguardo il proseguo della storia che più volte ho controllato delle guide per superare alcuni puzzle, ma in generale è davvero un’avventura che consiglio a chiunque a prescindere dai suoi gusti videoludici: un thriller psicologico realizzato davvero coi fiocchi. Merita un posto in questa classifica. Ah, per non parlare della colonna sonora: uno dei brani di questo gioco è finito nel topic dei 30 giorni di mooseca.
Ecco vorrei cancellarmi un tratto di memoria per vivere tutte le forti emozioni che ho provato grazie a questo gioco ed al suo predecessore, ma più per questo. Purtroppo il capitolo che termina la trilogia non mi è piaciuto così tanto.

Tra l'altro penso che sarebbe molto divertente se Rael li giocasse su stream!

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(Questa immagine è di 999 ma la posto lo stesso)




N°9

Age of Mythology

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Eh. Che ricordi eh?
Sono un grandissimo fan del genere RTS sin da quando mi divertivo a 8 anni a cercare di battere la campagna su Warcraft III o quando cercavo disperatamente di ammazzare i Titani su questo meraviglioso gioco. AoM è il mio netbook che si collega in Lan per giocare con i miei amiketti, è mio fratello che mi rompe il culo con Nidhogg il dragone dei nordici, è anche la mia passione per l’arte la storia e la mitologia, che possiamo dire mi abbia portato a scegliere quello che ho scelto di studiare all’università. E data l’importanza delle cose che sono nate partendo da questo gioco non può non essere nella mia Top 10. Tra l’altro recentemente ho acquistato la versione extended su Steam che permette di giocare online. Ovviamente mi faccio una partita volentieri se qualcuno volesse giocare! Niente di troppo competitivo eh…
Ed anche se so che sono giochi diversi posso dire che la mia passione per i MOBA l’ho ereditata al 100% dallo spam compulsivo degli RTS per tutta la mia infanzia, tra Warcraft 2 e 3, AoM, AoE… non ho il coraggio di mettere LoL tra i miei giochi preferiti e non lo farò, ma il senso è questo.


N°8

Ace Attorney

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Questo è un altro punto di riferimento a cui mi piace tornare a salti di anni.
È il gioco preferito del mio migliore amico d’infanzia, quindi ci facciamo sempre lunghe discussioni sui migliori e peggiori casi. Tra l’altro la ragazza più bella della mia classe delle superiori era una super fan di AA, v’o giuro. Ho anche una foto un po’ cringe in cui festeggiamo la nostra passione. Beh sì la copro. È sempre bello quando puoi confrontarti con le amicizie IRL su giochi apparentemente strani come AA, che insomma non se parla mica di roba più mainstream tipo Professor Layton o Cooking Mama.
In fine dei conti il gioco è semplice, ma gli sprite, i personaggi, i casi… sono veramente il top. Se dovessi sceglierne uno prenderei il terzo capitolo, ma apprezzo davvero tutta la saga dal primo all’ultimo dei giochi.

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Per chi è fan e ha giocato tutti i titoli ecco la mia tier list aggiornata dei casi molto accuratamente ponderata:

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Feel free to flame me! :calamako;



N°7

Castlevania SotN

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L’ho già scritto mille volte: da qui deriva il mio nome, quindi è un gioco a cui sono molto molto legato. Non è stato il primo metroidvania che ho giocato (prima mi sono sparato i tre capolavori per DS) ma è sicuramente quello dal quale sono rimasto più affascinato.

Castlevania Symphony of the Night a mio avviso è il gioco 2D a scorrimento laterale più bello, intrigante e divertente di TUTTI.

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In generale tutto quello che c’è dietro la saga di Castlevania mi affascina: più storie di cacciatori di vampiri che nel corso dei secoli affrontano il ritorno di Dracula. Ci sono giochi ambientati nel medioevo, altri nel rinascimento, fino ad arrivare al Novecento ed anche ben oltre i nostri anni, appoggiandosi ad eventi storici realmente accaduti. Un romanzo storico a videogioco, ci hanno fatto anche una serie anime su Netflix (che consiglio a tutti perché è davvero di qualità).
Anche con Castlevania ho ricordi dei tempi delle scuole elementari e medie, quando c’eravamo infognati a scoprire ogni angolo dei vari castelli dei capitoli per DS. Ma questo gioco che ho scelto non è di quel periodo: è dell’inizio delle superiori, in concomitanza con la mia scelta della “identità digitale”. Non giocavo più con i miei amichetti storici, ero solo nella mia nerdaggine. Solo almeno finchè non sono approdato qui (o in generale, sui forum di internet). È così che ho scelto di identificarmi come il protagonista edgelord di questo gioco.

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Personaggi carismatici, musiche memorabili e immersive, una rigiocabilità potenzialmente infinita data anche la natura più arcade della saga… ed esserci cresciuto insieme. Eh, I giochi preferiti per me sono questi: non quelli qualitativamente impeccabili, ma quelli che davvero lasciano il segno, o ai quali hai associati legami e storie degne di nota.
Un vero peccato che sia della Konami. :julee:

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N°6

Kingdom Hearts

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Rigorosamente il primo capitolo della saga, the og. Prima che Nomura si inventasse tutto un mega universo di personaggi tutti uguali, coi viaggi nel tempo, con contraddizioni e cose a caso che vanno per forza spiegate anche 20 anni dopo (chi è attivo nel comprendere la trama mi capirà), Kingdom Hearts era un gioco semplice: un action RPG dove un personaggio anonimo e stupido combatte con Paperino e Pippo per cercare il suo migliore amico e Topolino, entrambi dispersi per mondi dei classici Disney più famosi.
Porca troia chi se lo aspettava che sarebbe uscito un capolavoro?
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Quando ero piccolo questo gioco era il top del top, ma proprio il top assoluto, per me grandissimo fan dei cartoni della Disney e di Final Fantasy. La cosa bella di Kingdom Hearts era questa: non una trama complicata, ma la storia di un moccioso che si ritrova a dover salvare l’universo a caso con una chiave come arma, e nel mentre picchiare di botte Jaffar, la Regina di Cuori, Capitan Uncino, Ursula, Malefica… i cattivi erano questi e solo questi. Erano loro che tenevano le redini di tutto, con la loro cattiveria e avidità. Ricordo le bellissime cutscene dove erano tutti nell’ombra della sala del castello di Malefica e pianificavano nuove trame per ammazzarti di botte. Il gioco era completo perchè tutti questi personaggi che vedevi li sconfiggevi uno ad uno nel loro mondo d’origine dopo aver o vissuto la trama del cartone animato o diciamo improvvisato una linea narrativa nuova che si svolgeva ipoteticamente dopo quella del film conosciuto. Non me ne fregava niente di Sora Riku e Kairi se non quanto bastava per renderli quantomeno trainanti verso il fine ultimo del gioco.

E invece no, non poteva finire qui. Con Kingdom Hearts II sono stati introdotti 13 nuovi cattivi originali che ingannano i cattivi dei mondi Disney svegliando in loro ancora più sete di potere. È così che Shan Yu di Mulan diventa un ridicolo boss vuoto, la cattiveria di Ade non riesce ad andare oltre quella di questi tipi incappucciati, ma soprattutto, Malefica diventa (e rimane per il resto della serie) un joke inutile. Malefica NON È la linea comica di Kingdom Hearts! Siamo arrivati addirittura a gente che pensa i mondi Disney siano un filler per la saga. E no cazzo! Tutto il resto è filler, io ho il mio divertimento più grande a giocare al fianco di Mulan, o al fianco di Simba, Biancaneve, il Principe Filippo, che cazzo! Non sono neanche troppo biasimabili, perché effettivamente tutta questa roba è stata davvero presentata come filler nel terzo tanto atteso quanto deludente capitolo della saga.
Perfino il gameplay si è “evoluto” in una maniera strana. Ora Kingdom Hearts è un hack and slash (si dice così?) molto veloce, prima era più Action RPG dove i mostri dovevi un attimo impegnarti per ammazzarli ed avevano una identità più studiata e definita di quelli dei tempi moderni.

Che pizza.

Comunque, Kingdom Hearts è davvero uno dei giochi al quale sono legatissimo, e questo per quanto mi sforzi di odiarlo non riesco a levarmelo dal cuore. La magia del mistero, le frasi enigmatiche, i pensieri a voce alta… avevano tanto effetto sul Gabriele di 6 anni. E in realtà quelle del primo titolo hanno ancora un certo effetto su di me. Ammetto che quando vedo i nuovi mondi Disney ancora ho i brividi: vogliamo parlare di Rapunzel e Toy Story? Cioè ma quanto cazzo sono belli nel III?

Un gioco che sicuramente a conti fatti merita una posizione nella mia top 10 giochi preferiti in assoluto.

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Arrivano presto anche le prime 5 posizioni! :balucas: +1
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#3 Utente offline   AlucarDD 

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Inviato 19 aprile 2021 - 18:01

Ecco la restante parte della Top 10. :balucas:

Posizioni dalla quinta alla prima:

N°5


Final Fantasy Tactics Advance (FFTA)

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Questo gioco è stato la base della mia grande passione per gli SRPG. Sono stato molto fortunato ad averne avuto una copia originale da bambino, me la sono davvero goduta fino alla fine con tutte le volte che l’ho ricominciato e finito di nuovo. È un gioco fatto appositamente per un pubblico di mocciosi, con una trama semplice ma che ti fa pensare tanto. Ed anche se recentemente s’è detto tanto sulla qualità della storia di questo gioco, io credo che riesca nell’intento di educare il suo target.
Tu sei un ragazzino senza papà che si trasferisce in una nuova città, e quindi in una nuova scuola. Le persone con cui leghi sono Mewt, un bimbo che tende a rintanarsi nel suo mondo, e Ritz (come gli snack), una bimba risoluta dai capelli rossi. Dopo scuola una volta li inviti a casa tua per leggere insieme un libro che aveva trovato Mewt non so dove, e nell’occasione conoscono Doned, tuo fratello. Questo è l’intro del gioco, semplice ed efficace.

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Ma questi membri del cast non sono bambini perfetti: tu e tuo fratello avete perso il papà in tenera età, e poi Doned è anche sempre stato sulla sedia a rotelle; Mewt ha perso la mamma, ha il papà depresso cronico ed è super bullizzato a scuola (del tipo che gli lanciano palle di neve con dentro sassi per fargli più male di proposito); Ritz nasconde dietro la sua forte presenza e determinazione una grande fragilità che gli provoca il doversi tingere i capelli ogni giorno perché li ha naturalmente grigi, e visto che non è il 2016 questa è vista come una cosa brutta, lei si sente orrenda e soprattutto diversa, e per questo è triste.

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L’incontro tra i bambini termina con il desiderio che Final Fantasy, un gioco che conoscono tutti e 3, fosse vero.

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E ovviamente durante la notte che succede? Il libro si apre, ed in una sessione di fantastica cinematics GBA l’intero mondo si trasforma in quello di Final Fantasy.
La prima che cosa che fa il protagonista è una figura di merda, perché va a sbattere contro un Bangaa, una creatura umanoide effettivamente simile ai rettili, e lo chiama lucertola, offendendolo. È qui che fa la conoscenza del partner che l'accompagnerà tutta l’avventura, un mowgli chiamato Montblanc. Praticamente una sorta di grillo parlante di Pinocchio, Montblanc ti starà accanto sempre in quello che fai per il mondo. È di default un mago nero (ma puoi cambiare classe a tuo piacimento).

Grazie a Montblanc entri in un “clan”, un gruppo di persone che fanno missioni insieme per dei reward come denaro o oggetti. Vabbè, è tipo una sorta di Mystery Dungeon, fai quest su quest finchè la storia non prosegue. Nel mentre scopri tante cose, ma tu protagonista non capisci ancora una ceppa. Continui a porti domande come “perché siamo qui?”, anche se non ti fai troppi problemi a divertirti ad usare cosa come la magia. Presto però iniziano a nascere grandi dubbi riguardo questo strano mondo, e tu, preoccupato per i tuoi amici, la tua famiglia, ed in generale per il mondo intero, cerchi attivamente di capire come si faccia a tornare a casa. Nel mentre guadagni anche un certo carattere, anche grazie a Montblanc che ti rende presto il capo del clan.

Dopo qualche missione, durante una di queste spedizioni, trovi Ritz, la ragazza che si tingeva i capelli. Anche lei è a capo di un clan, ed ha stretto molto amicizia con una tipa chiamata Shara, arciera dai capelli bianco platino... proprio il colore da lei tanto disprezzato e del quale si vergognava nel mondo rreale. Alla richiesta di entrare nel tuo clan, lei rifiuta: ha già il suo gruppetto.

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Ne approfitti anche per chiederle se abbia scoperto qualche modo per tornare all’altro mondo, domanda alla quale Ritz risponde scocciata. Lei giustamente si trova benissimo, e le sembra stupido il voler tornare. Ma tu come protagonista sei responsabile, e vuoi assolutamente che questo bel sogno finisca per il bene di tutti. La motivazione dietro Ritz è forse quella più debole (i capelli naturalmente rossi), ma in realtà io la comprendevo: alla fine lei è solo una bambina, ed il sentimento che prova quando ogni mattina vede sua madre triste e stanca che le tinge i capelli... è pesante. Anche i dialoghi che scambia con Shara con particolarmente toccanti, avendo lei capelli bianchi splendenti ed essendone fiera.

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Il me bambino era molto confuso da tutto questo. Anche io come il protagonista di questo gioco sognavo Final Fantasy e le magie, e i Pokémon, e avrei voluto che il mondo rassomigliasse a quello. E quando ne hai la possibilità, vuoi tornare alla realtà a tutti i costi? Questa è la discussione con cui tante persone dell’internet hanno dibattuto: su quanto le intenzioni dei personaggi di questo gioco fossero strane, o almeno quelle del protagonista. Eppure, anche se in parte sono d’accordo con questo pensiero, in realtà giocando al gioco vero e proprio io capivo il suo punto di vista, e in parte lo condividevo. Si tratta anche di imparare cosa siano le responsabilità, ed avere un occhio sul futuro.

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Presto capisci come fare per tornare a casa: devi distruggere i Cristalli. Sono 4, protetti da creature enormi chiamati Totem, che poi sono gli stessi di Final Fantasy XII perché l’universo giustamente è sempre quello di Ivalice.
Senza andare più nello specifico: sconfiggendo il primo parte una cutscene in cui capisci che Mewt in questo mondo… è il capo supremo. Sì, il mondo è stato modellato dal suo desiderio. E qui è tutto più bello: suo padre è il capo di tutta la giustizia, i bulli che lo trattavano male sono dei mostri e sua mamma… è viva. È bella e gli vuole bene, è la regina.

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Si occuperà lei di ostacolare il protagonista nella sua missione di cancellare tutto questo. Ed il personaggio attraverso il quale ci metterà i castoni fra le ruote è Babus, il consigliere del principe. L’unica cosa che vuole lui è rendere il principe felice.

Babus sarà un antagonista che sfiderai molto spesso, perché in realtà lui vorrebbe sapere perché vuoi fare del male al principe. La realtà è che è difficile rispondergli.

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In più scopri anche di tuo fratello: il bambino sulla sedia a rotelle qui cammina e usa la magia. I dialoghi con lui sono quelli più toccanti, anche se ne avrei voluti di più.

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Da qui in poi ci si avvicina alla fase finale del gioco, e in realtà non voglio spoilerare più di quanto non abbia fatto parlandovi del 70% della trama. :julee: Comunque potete immaginare come vada a finire ecco.
Il gioco ovviamente include tantissimi altri personaggi super carismatici, uno ricordo di averlo anche messo come personaggio preferito in qualche topic back in 2012, beccandomi anche il flame indesiderato di qualcuno: il fantastico Ezel Berbier.

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Sento la forza de Roma sudde, ed è subito casa.

Questo gioco mi ha fatto e mi fa tutt’ora pensare tanto, anche se essendo cresciuto tutti questi argomenti sono un po’ futili. Comunque, l’altro ieri ho iniziato una nuova playthrough… giusto per farvi capire quanto sia legato a questo gioco. A mio avviso è davvero un capolavoro, invecchiato benissimo (non come Tactics WotL invece, che comunque ha delle debolezze nel gameplay e mancano delle robe QoL essenziali) e che gioverebbe tantissimo di un remake/remaster o una nuova release su switch… troppo troppo dimenticato. La romz si trova ovunque comunque se volete giocarvelo un po’, vi prometto che non ve ne pentirete.

E non ho parlato mai della OST che è assolutamente spettacolare! Alcune tracce l’ho spammate nel topic dei 30gg di musiche. Check them out!


N°4


Golden Sun & Golden Sun: The Lost Age

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Penso ormai sia di dominio pubblico quanto cazzo mi piacciano questi due giochi. Quanto cazzo li abbia giocati e consumati, sebbene le mie scarse capacità di bambino stupido non mi abbiano mai permesso di vincere il secondo capitolo fino ai 13-14 anni, quando lo rigiocai nel periodo apex NDZ.
La trama, il gameplay, i segreti, i personaggi, il mondo con i fari e gli elementi… ragazzi è tutto bellissimo. Praticamente giochi tutto il primo capitolo con un gruppo di persone che pensa di fare la cosa giusta, quando in realtà quando giochi a TLA i ruoli sono completamente capovolti. Non solo la trama si capovolge, ma anche in generale come vai avanti nel gioco: il primo ha una mappa lineare, il secondo è molto più vasto e giri letteralmente tutto il mondo.
Nel primo gioco con gli eroi colorati e sfarzosi, nel secondo impersoni quelli che consideri antagonisti nel primo, e che si rivelano essere i veri eroi.
Oltretutto adoro la dicotomia dei cast: nel primo l’adepto d’acqua è una ragazza gracile, nel secondo un prodigio tankosissimo che viene da una specie di Atlantide (la sottotrama di Lemuria è una delle mie preferite di qualsiasi videogioco EVER); nel primo l’adepto di fuoco è un guerriero tankoso, nel secondo è sua sorella, glasscannon di magie del fuoco. Ma in generale le differenze non sono solo a livello estetico e di combattimento. C’è differenza nella MUSICA cavolo, il tema di battaglia del primo capitolo è tutto su, sembra una marcia epica, il secondo è più maturo e dark, come se sapessero che devono per forza salvare il mondo, più responsabile. Anche di questo ho discusso nel topic delle musiche.
Potrei dilungarmi a lungo come ho fatto per FFTA, ma visto che di questo gioco già sapete il mio affezionamento… sarebbe un po’ ridondante.
Ripeto: vorrei tanto che ripescassero questa meritevole serie e ne facessero qualcosa di meglio del terzo capitolo che uscì per DS, anche se non era proprio tutta ‘sta bruttezza su. La gente è troppo cattiva con quel gioco, ma capisco che aveva una eredità così grande che forse qualsiasi cosa sarebbe stata non sufficiente. Un remake di questi due capolavori please?

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N°3


Fire Emblem: Radiant Dawn

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Se devo scegliere prooprio il mio Fire Emblem preferito, scelgo Radiant Dawn.
Probabilmente in questa top ci sarebbero stati tranquillamente altri 3-4 giochi della saga, ma ho voluto riassumere la mia grande passione per questa saga con questo qui. Ah gli altri titoli probabilmente sarebbero gli altri 3 FE per GBA, capitanati da The Sacred Stones. E forse SoV, con tutte le sue debolezze.

Radiant Dawn è l’ultimo dei Fire Emblem “tradizionali” arrivati a noi che non fossero Remake o robe esclusive giapponesi prima della rinascita di Awakening. Ringrazio il cielo per questa rinascita, perché sennò sta serie sarebbe MORTA come tante altre che ho citato in questa mia top. Quindi non spalerò mai merda su Awakening sappiatelo! :fermosè:

Di questo titolo mi piace tantissimo il cast. A parte Ike che è tornato più bello che mai, ma sia la trama di Micaiah che quella di Elincia sono belle. Mi piace tanto il cambiare prospettiva tra le varie parte del gioco, motivo in più per il quale apprezzo tanto Echoes e The Sacred Stones. Ci sono tantissimi personaggi e tante possibilità di customizzazione. Tra l’altro ricordo che da bambino mi ero infognato molto nella trama, essendo il gioco interamente in Italiano (con tanto di doppiaggio egregio delle cutscene animate e dell’avanzamento della trama ogni capitolo) mi ero davvero fatto i peggio film.
Ho sentito che c’è in giro la voce che il nuovo Echoes sia su Tellius… NPS! Sarebbe pazzesko!

Comunque, la saga di Fire Emblem è davvero importante per me, e lo sarà sempre e per sempre anche se ancora non sono riuscito a giocare treccase. :julee:

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N°2


Mario Kart 7

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“Non apprezzi mai le cose che hai finché non le perdi” si dice così no?

Mario Kart 7, come ha ripetuto mille volte Rael, non è un bel gioco. Forse il Mario Kart con meno roba, meno aggiornamenti… se ci ripenso è un miracolo avessero patchato maka wuhu.
Ma tutto quello che c’è stato grazie a Mario Kart 7 è davvero troppo prezioso per me. Tantissime amicizie, la possibilità di crescere a livello personale con così tante personalità che hanno accompagnato la mia crescita… alla fine quando mi sono segnato avevo 14 anni eh, avevo quegli orribili capelli lunghi che più mi coprivo più ero contento, ero represso sessualmente fino all’osso del collo, insicuro di tutto, con un sarcasmo da ragazzino odioso e petulante. Capisco perché avessi un certo seguito di astio appresso a me :asd:, anche se certi accanimenti non li giustifico per nulla a distanza di anni.

Quando ero piccolo pensavo fossi immaturo e fuori posto, e lookavo up a un sacco di persone più grandi che erano personalità importanti dentro il forum. La realtà è che oggi, a 23 anni, con un lavoro, quasi una laurea, relazioni passate e presenti… ho capito che non scriverei o farei tante cose nei confronti di un quattordicenne, e non scherzerei mettendo immagini compromettenti o che altro per farmi due risate, e non direi cose brutte pubblicamente. Sono maturato anche grazie a questo, ma lascio questo scritto per i diretti interessati e per chi leggerà questo post in un futuro prossimo.
Ma a parte momenti discutibili, il periodo di NDZ è stato davvero meraviglioso. Non avrei mai potuto credere che sarebbe stato grazie ad un gruppo di persone conosciute attraverso Mario Kart che sarei diventato quello che sono oggi, e sono contentissimo. Ho imparato a vivere grazie a questo forum, cazzo!

I tornei e gli eventi live sono stati sicuramente la parte più bella. Come ho già detto altrove, a parte la finale Roma 2012 dove c’eravamo, tipo, TUTTI, il mio highest moment è stata la finalissima nazionale 1v1 che ho vinto nel 2014 a Milano. Avendo fatto schifo tutto il 2012, attraverso un impegno ed una dedizione che non ho mai dedicato ad altro gioco, sono riuscito a diventare un avversario da non sottovalutare. E aver vinto l’ultimissimo torneo, anche se era oggettivamente un torneo un po' di merda, boh mi fa sentire davvero di aver raggiunto qualcosa. Ad un certo punto ero entrato al fianco di Nicola in uno dei team più forti del mondo, se ci ripenso mi vengono i brividi. Cioè praticamente gareggiavo con tutta gente che faceva WR in continuazione. Tra l’altro il team italiano che aprimmo con Ruka, Tia, Roy, Shawn, Col, Lee Bon… era uno dei più forti a livello internazionale. Sto ingigantendo un po’ ma si parla davvero di momenti in cui mi sentivo fiero di me.

Il sunto è che è grazie a voi che mi sono aperto al mondo, e sembra una stronzata finta ma è vero. Ho acquistato veramente una sicurezza non data per scontata.

Quindi grazie Mario Kart 7.

Grazie per le lamerate, gli oggetti squilibrati, l’online di merda, per i trattori e la poca varietà di combo usabili ai tornei, per le ore buttate e le punizioni dei miei genitori, ma grazie anche per tutti gli eventi live, gli amici, per i PREMI, per i viaggi che mi hai fatto fare, per le lezioni che mi hai insegnato, le cadute e le grandi delusioni, per avermi fatto capire cosa mi piace e non, per avermi regalato una cerchia di fratelloni di cui mi fiderò sempre, per avermi fatto capire chi sono, per avermi insegnato che il pallottolo, che è l’autopilota, è la via più semplice per sgattaiolare una posizione mediocre, e che le posizioni alte vanno sudate in altro modo, e grazie per avermi accompagnato nell’adolescenza.

Per avermi regalato tutto questo io rispondo mettendoti in Top 2 dei miei giochi preferiti di sempre, è quello che posso fare dal canto mio.

:stella:



N°1


Final Fantasy X

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Dopo questo momento di debolezza riguardo MK7…

Qual è il tuo gioco preferito? Final Fantasy X. E’ quasi sempre stato così. E quando non lo dicevo o lo pensavo segretamente o dicevo qualcosa di meno mainstream per fare il figo.
La PS2 stava in camera di mio fratello, e lui dormiva praticamente davanti la tv. Avevo delle regole per giocare alla play, come credo ogni bambino. Io, a 6-7 anni, mi svegliavo prima il sabato e la domenica (tra le 6 e le 7 di mattina) per giocare senza audio per non disturbarlo e per non farmi sgamare dai miei genitori. Ed ha sempre funzionato, non potete capire quanto l’abbia fatto.

FFX è tutto per me: la fantasia pura di un mondo spettacolare, un cast di personaggi dei quali so tutto, cutscene che so a memoria, un gameplay semplice e giusto che ti insegna veramente a ragionare, anche se veramente lo fa anche troppo: recentemente devo dire di aver cringiato un po’ alla quantità di corridoi A B e di nemici veramente tutti uguali che incontri per l’80% del gioco. Ma non so, quando ero piccolo, e tutt’ora in realtà, questi problemi non mi turbano. Sono così tanto affezionato a questo gioco che gli perdono qualsiasi cosa. È questo che vuol dire avere un gioco preferito, un punto verso il quale torni sempre. Minchia l’ho rigiocato su PS3, su PS4, su Switch, su PSVita, su Steam! Non sto scherzando, è tipo una ossessione. FFX per me è il grinding che mi piace, la fierezza nel leggere quei numeri così importanti ed immensi: 99999.

Avere un gioco preferito è anche rendersi conto che FFIX è più bello in quasi tutto, ma mancandoci l’affetto che provo nei confronti dell’interessato… ecco insomma avete capito. E’, ad oggi, il gioco che mi ha rotto il cuore di più: altro che mentolo, so benissimo che trucco usare per piangere sul set e chi l’ha giocato mi può capire. :dsax:

FFX è il mio gioco preferito, e dubito qualcuno riuscirà mai a spodestarlo…



Grazie a tutti coloro che hanno letto questi miei pensieri. Vvb, non vedo l’ora di leggere le vostre classifiche. :biggrin:


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#4 Utente offline   The_Col 

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Inviato 19 aprile 2021 - 22:01

Ecco la mia Top10.

Come per tutte le altre top10 (suppongo), è una top10 molto personale e soggettiva, e non può che essere così dato che avrò giocato l'1% di tutti i giochi esistenti.
Spesso la posizione premia una saga piuttosto che il gioco singolo, quando non sarà così sarà specificato.
Non aspettatevi gifs, immagini o descrizioni lunghe e articolate. Non sono bravo a scrivere, i miei posts perlopiù sono illeggibili, quindi the less the better.


10th


Ocarina of time
I giochi di Zelda, a essere onesto, non mi interessano tanto quanto un tempo. Però un posticino se lo meritano. Prendo Ocarina of Time perché è quello che mi ha dato di più in termini emotivi. E' un gioco molto sopravvalutato in molti aspetti (e provate a rigiocarlo oggi per rendervene conto), però ha una atmosfera unica che Nintendo non è mai più riuscita a replicare. Menzione d'onore ad A Link to the past, forse lo Zelda migliore in termini tecnici, e Wind Waker, i cui dungeons scarni e approssimativi non gli daranno mai la considerazione che avrebbe meritato.


9th

Metroid Prime
Quando penso a un gioco ben fatto, ben strutturato, avvincente, impegnativo, dal gameplay cristallino, penso ai primi due Metroid Prime. E' incredibile come Nintendo non riesca a fare giochi così ormai da anni, andandoci vicino solo un paio di volte. Sta in basso perché ho più empatia per altri giochi. Non saprei che altro dire, è come un ingranaggio perfettamente oliato ed efficiente che non scricchiola (quasi) mai.

8th


Mass Effect 2
Chi ha finito ME2 sa benissimo quanto il finale sia crudele e a grande impatto, infatti ho assolutamente adorato questo gioco. In termini di immersività ha pochi eguali. L'empatia che instauri con i protagonisti è a livelli cinematografici. Per non parlare poi dell'immenso, variegato e dettagliato mondo di gioco di cui tutti si sono scordati solo perché oramai Dark Souls è l'unico gioco meritevole di avere una lore (odio questo termine) degna e tutto il resto è lammerda. A differenza delle altre posizioni, dove è premiata la saga in generale, qui no. Semplicemente perché è l'unico capitolo della trilogia che ho finito.


7th


Phoenix Wright
Phoenix Wright è in classifica per le stesse ragioni di ME2 (pure il suo finale è piuttosto crudo), sta una posizione sopra per due motivi. Primo, l'ho giocato in un periodo piuttosto complicato della mia vita quindi ci sono più affezionato. Secondo, è superiore (o meglio, lo preferisco) in termini di trama, sceneggiatura, mondo narrativo, anche se ogni tanto la figura del prosecutore è fin troppo ridotta a macchietta e non è credibile (unico vero difetto del gioco secondo me). L'immedesimazione nella psicologia del protagonista, che fà da filtro a tutta la narrazione (o perlomeno una parte consistente di essa), è stata forse la più vera ed autentica che abbia mai provato. Ok non leggo molti libri e guardo molti film, quindi può sembrare esagerata, siete meglio di me e sticazzi. Anche i co-protagonisti e i cattivi sono memorabili, soprattutto nel terzo capitolo.


6th


Mario Kart 7
Qui viene premiata solo l'empatia che ho per il gioco e il fatto che altrimenti sarei stato linciato. Non c'è bisogno che spieghi perché questo gioco sia qui. E' un titolo mediocre nel senso letterale del termine in quanto nessun'aspetto del gioco spicca in senso positivo né negativo, è un gioco che esiste. Non potevo metterlo più in alto per queste ragioni. Però è divertente da morire. Non voglio ripetere quello che altri hanno già scritto o scriveranno, non sono bravo a comunicare certe cose. Sono qui dopo quasi 10 anni non c'è altro da aggiungere.


5th


Pikmin 2
Questo gioco ti lascia quel senso di smarrimento e stupore tipico di quando realizzi che sei solo una puntina mortale in mezzo ad un Universo eterno e sconfinato. Ed è la ragione perché è così in alto, perché lo fa non volendolo realmente fare, quindi il messaggio è ancora più autentico. E in effetti con la saga di Pikmin Nintendo tratta, in maniera del tutto involontaria, il tema della morte e della fragilità della vita in modo molto genuino. I Pikmin MUOIONO, sopraffatti dal corso naturale delle cose e dall'irresponsabilità/cinismo del giocatore. E le loro morti sono dolorose, li senti gridare disperati e vedi la loro anima triste volare via. Così come pure i nemici vengono brutalmente uccisi e poi divorati a loro volta dai pikmin stessi. In tutto questo, il gioco è pure divertente ed estremamente appagante, prendo il 2 perché è quello che mi è piaciuto di più.


4th


Monkey Island 2
Monkey Island ha effettivamente formato la mia propensione al grottesco/demenziale, e non ha caso ho molto amato Boris e LOL. E' un gioco figlio dei suoi tempi, pertanto è difficile che i teenagers di oggi possano apprezzarlo. Mi sono piaciuti tutti e 5 incluso lo spinoff di TellTale, ma il 2 ha veramente una marcia in più in tutto: niente di ciò che avviene ha un cazzo di senso, ed è per questo che è uno dei capisaldi della mia formazione videoludica.


Prima della Top3, un paio di menzioni d'onore. Era una top10, non una top millemila, quindi tagli erano inevitabili. Ho anche voluto evitare di fare una top10 full Nintendo per quanto possibile.


SMW romhacks
Bowser's Inside story
Outrun
Donkey Kong Country 2
Dark Souls
Undertale
Half Life 2,
The messenger
Adventure Island 2
Forse Undertale è la sorpresa più grande. Perché non in top? Perché il gameplay è perlopiù estremamente noioso, amo Undertale principalmente per le musiche, il resto lo trovo ok. Avere soltanto la colonna sonora migliore forse dell'ultimo decennio (al netto delle mie conoscenze ovviamente) onestamente non può bastare.


Non penso che nessuno sarà sorpreso da questa Top3, specie se mi avete seguito in questi anni e mi conoscete un pochino.

3rd


Cuphead
Lascio a nonno spiegare perché Cuphead è destinato a diventare un classico senza tempo, lui è senz'altro più bravo. Preferisco concentrarmi su quello che è stato per me Cuphead. Esattamente quello che fu Mario Kart 7 ai tempi, una nuova community, la competizione per le speedruns, i tornei organizzati (la finale è stata in front page su Twitch), non sono più un membro attivo della community ma sono rimasto molto amico con una buona parte di essa.
Avrei messo anche Mario 35 in classifica per la stessa ragione, anzi forse avrei fatto una piazza sola per i titoli in top per motivi di communities, ma Nintendo ha la mamma puttana e l'ha rimosso. Mi manca Mario 35, seriamente.


2nd


Pokémon Emerald
Ovviamente dovevo mettere Mudkip ovunque, anche dove non c'entra un cazzo. Avessi dovuto premiare la saga di Pokemon nella sua interezza, forse sarebbe stata in fondo alla classifica. Qui il secondo posto è specificamente per Pokemon Emerald (e, in un certo senso, anche ai remakes su 3DS). Non sono un fan accanito del gioco, né del brand, però Pokémon Emerald ogni volta scava nel mio profondo e mi fa tornare fanciullo. Vuoi per le musiche evocative, vuoi per l'ambientazione prettamente marina che evoca pace e silenzio. Non è nemmeno lontanamente il gioco migliore della serie (forse BW 1 lo è), però spesso ci si affeziona alle cose, alle persone per motivi che non puoi spiegare razionalmente.


1st


Super Mario Bros.
(e in senso lato anche il 3)

Questo è il gioco / sono i giochi che mi ha/ hanno dato le gioie più grandi. I miei ricordi di infanzia più belli sono legati alle mie partite insieme ai miei genitori; le mie soddisfazioni migliori in termini videoludici sono arrivate dalle speedruns. Ma mi ha / hanno dato anche le delusioni più atroci: qualcuno si ricorda la mia run di SMB3 all'ESA? O le mie "esibizioni" al torneo di mitch? Sapete cosa vuol dire perdere una race importante in un torneo importante contro un avversario importante per 3 TRE frames? Quella è una ferita ancora aperta. Però nonostante tutto, il gioco è sempre lì, compagno di una vita nel bene e nel male. Una partita, una run, e per una ventina di minuti tutti i problemi sono messi da parte. Ed è questo aspetto che forse mi porta a mettere SMB(3) in cima: l'amico che magari non senti da anni, ma che c'è sempre. Un po' come NDZ.

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#5 Utente offline   POEoeta 

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Inviato 21 aprile 2021 - 00:09

Visualizza messaggioAlucarDD, su 19 aprile 2021 - 18:01 , ha detto:


Final Fantasy Tactics Advance (FFTA)

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Grazie x questa citazione....lo stò rigiocando da questo inverno...xkè quella partenza, con la neve e le cose buffe(grafica diDIO) 1 pò depressive e il tactic game semplice ma divertente lo rendono 1 amore che nn finifrà mai....peccato si siano fermati, e quel DS solo in inglese che lascai a metà....veramente 1 GIOCONE...musiche, tutto....se ne può solo parlare...1a successione dopo l'altra....forse + bello giocato la prima volta che poi finito da pr0...ke brividi!!!
LA LIVELLA DI NINTENDO

"Mario Kart 8 è l’ennesimo capitolo di una storia infinita, di una sfida che si ripete uguale e diversa a ogni generazione"

"Se avete un Wii U, dovete avere Mario Kart 8. Anche perché è con tutta probabilità il miglior Mario Kart di sempre"

"Se siete abituati alle derapate super controllate di Mario Kart Wii, preparatevi a qualcosa di differente"

"Usando le moto ora è più difficile sfruttare il loro drift per tagliare velocemente ogni singola curva"

"Tutti e tre i nuovi bonus sono ben equilibrati e aggiungono qualcosa in termini di dinamiche"

"Scambiarsi i fantasmi, sfidare gli amici e poi bullarsi sul Miiverse è una vera goduria"

"Mario Kart 8 è un susseguirsi continuo di emozioni, quando si parla di track design"

"I replay sono uno spettacolo nello spettacolo, vale la pena perderci lunghi minuti"

9.5 BELLISSIMO!

Visualizza messaggioTHE Zìò, dice:

Già la faccia come il culo di cercare di rivendermi il medesimo gioco a prezzo pieno tre anni dopo senza nemmeno degnarsi di sviluppare un capitolo nuovo è roba da dichiarare guerra al giappone

Visualizza messaggioDarkRoy, su 29 giugno 2014 - 12:50 , ha detto:

Lascia perdere Zio, a parte rarissimi casi l'editoria videoludica, in generale, non è mai iniziata. C'è di tutto: fanboy a tutto spiano; recensori chiaramente corrotti e influenzati nei loro articoli; "veterani" che riempiono i loro articoli di riferimenti letterari e musicali, infarcendo la recensione di reminiscenze nostalgiche e dissertazioni filosofiche su Mario Kart salvo poi, quando è l'ora di analizzarne il gameplay per dare un senso al borioso articolo appena scritto, prendere cantonate allucinanti e inammissibili...
Bello, eh?

Visualizza messaggiolaw, su 29 giugno 2014 - 20:08 , ha detto:

Sono forte contro i bimbi dai 6 anni in giù Immagine inserita



POEoetawtf ha realizzato 8,995,730 punti giocando a Puzzle Bobble
FUCK-OFF ha realizzato 6,747,110 punti giocando a Puzzle Bobble
POEoeta ha realizzato 6,161,480 punti giocando a Puzzle Bobble
Checco ha realizzato 3,077,830 punti giocando a Puzzle Bobble

POEoeta ha realizzato 3,804 punti giocando a BamBoo Assassins
Checco ha realizzato 3,153 punti giocando a BamBoo Assassins
FUCK-OFF ha realizzato 3,108 punti giocando a BamBoo Assassins
POEoetawtf ha realizzato 3,078 punti giocando a BamBoo Assassins

POEoetawtf ha realizzato 86,403 punti giocando a Arkanoid MX
Checco ha realizzato 86,024 punti giocando a Arkanoid MX
FUCK-OFF ha realizzato 84,916 punti giocando a Arkanoid MX

POEoetawtf ha realizzato 96,360 punti giocando a Pacman
Checco ha realizzato 87,710 punti giocando a Pacman
FUCK-OFF ha realizzato 83,840 punti giocando a Pacman

POEoetawtf ha realizzato 278 punti giocando a Boomshine
Checco ha realizzato 255 punti giocando a Boomshine

POEoetawtf ha realizzato 504,950 punti giocando a Blobber
Checco ha realizzato 469,780 punti giocando a Blobber

FUCK-OFF ha realizzato 2,260 punti giocando a Snake
Checco ha realizzato 2,056 punti giocando a Snake

POEoetawtf ha realizzato 55,555 punti giocando a Squares 2(su nwegrounds.com :warez: )
Checco ha realizzato 17,268 punti giocando a Squares 2

POEoetawtf ha realizzato 130,600 punti giocando a Tower Blaster
Checco ha realizzato 17,140 punti giocando a Tower Blaster

POEoeta ha realizzato 201,201 punti giocando a Tetris
POEoetawtf ha realizzato 147,504 punti giocando a Tetris
Checco ha realizzato 130,620 punti giocando a Tetris
Fuck-off ha realizzato 97,372 punti giocando a Tetris

POEoeta ha realizzato 36,972 punti giocando a BananaBarrage
POEoetawtf ha realizzato 24,034 punti giocando a BananaBarrage
Checco ha realizzato 22,979 punti giocando a BananaBarrage

Checco THE BEST!
:pippotto:
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#6 Utente offline   Wariuzzo 

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Inviato 11 maggio 2021 - 11:40

Avviso: è un post di merda fatto tipo in un'ora perché non vedo l'ora di tornare tra le TETTE di Lady Dimitrescu :valentina:

Premetto che ho abbandonato da tanto l'idea di avere una classifica personale di VideoGiochi preferiti, dato che di roba meritevole ne ho giocata diversa e dargli anche un ordine ormai lo trovo anche un po' insensato.
Ma ripensandoci bene, forse così insensato non è. Ci sono effettivamente alcuni titoli che continuano ad accompagnarmi negli anni, anche dopo lunghissimi periodi di tempo dall'ultima partita giocata.

10)

Paper Mario: Il Portale Millenario (GameCube)


L'ho rigiocato dopo 15 anni dall'ultima (e unica) partita. Ne ho sempre conservato un grandissimo ricordo, ma magari ero stato un po' condizionato dal periodo e forse, rigiocandolo, non mi sarebbe più piaciuto come quella volta, un po' come mi era successo con i vari Mario & Luigi. E invece, probabilmente mi è piaciuto anche più della prima volta.
Non c'è molto da dire, quando un gioco è fatto bene, è fatto bene, ed a quel punto è come il vino buono.

Trovarlo ancora stupendo dopo così tanto tempo credo confermi bene la cosa, perché non c'è l'influenza di averlo giocato da "piccoli" o in un momento particolare.

Personaggi (quando ancora non erano solo Toad), ambientazioni, dialoghi, battaglie... è tutto curatissimo ed ispiratissimo.

E sono dipendente da questa traccia:




9)

Conker's Bad Fur Day (N64)


In tutti questi anni non ho mai trovato un gioco paragonabile al Conker. Un platform treddi dove prendi aspirine, pisci, ti ubriachi, fai un botto di cose divertenti.

Non capisco proprio perché quella baldracca di Rael non si decida a giocarci, visto che c'è pure la musica truzza, forse non ha idea di quello che si sta perdendo. O forse lo sa benissimo, dopo l'ultimo capitolo della sua FanFicscion.


8)

Zelda Link's Awakening (GameBoy)



Se devo trovare il miglior esponente per GameBoy, eccolo.

Primo Zelda che ho giocato, e forse continuo ancora a trovarlo il migliore. Perché racchiude tutto l'essenziale della serie e anche di più. O forse perché per la prima volta mi sono sentito intelligente a risolvere gli enigmi.

Il fatto che sia uscito su Switch come un gioco grosso (grosso = 60€) fa capire quanto grande potesse essere un titolo del genere per il primo mattoncino Nintendo (e soprattutto senza scatti al framerate, cosa che dopo quasi 30 anni non sono riusciti a mantenere).


7)

Yossy's New Island (SNES)


È sempre stato uno dei miei giochi preferiti da bimbo obeso e lo è ancora da adulto obeso.

Alam PAM. Vabbè è una bomba. È innovativo, velocissimo, coloratissimo, sempre divertentissimo da giocare. Gameplay e arte allo stato puro. Alcuni dei boss più belli e memorabili della storia di Mario (non ci voleva molto). Pure commovente e dannatamente nostalgico a volte. Come pochissimi altri VideoGiochi. Non so che cazzo altro scrivere. Lo sapevate che in uno dei minigiochi contro il Furfo può giocare un secondo giocatore?

Uno dei giochi più belli mai partoriti da Mamma Enne, quando veramente ci metteva il Quore. E ora un minuto di silenzio per i suoi "sequel".



6)

Super Mario World (SNES)


Potrei letteralmente copiare quello che avevo scritto nel 2007 perché lo penso ancora:

Non sarà il miglior Super Mario 2D, ma è stato il VideoGame dove ho giocato di più in assoluto. Lo gioco ancora tutt'oggi, e rifarmi gli stessi livelli non mi stanca minimamente, tutto questo grazie ad una giocabilità straordinaria. Sarà anche più facile e meno longevo di Super Mario Bros 3, ma continuo a preferire questo, sarò perchè è stato il mio primo VideoGioco.

Era una scusa per evitare di scrivere qualcosa? Sì.

Vabbè ricominciamo:

Super Mario World mi piace perché è una goduria da giocare come pochissimi altri platform, con una grafica semplicissima ma efficace. Fine.

Una cosa da dire assolutamente è stato lo sviluppo delle rom hacking negli ultimi 10 anni. Ci hanno fatto sopra roba incredibile, e chiunque sappia un po' di assembly (credo ben pochi vista la complessità del linguaggio) può crearci sopra praticamente di tutto. Questo per confermare quanto un engine del 1990 si sia avvicinato così tanto alla "perfezione" del platform 2D, visto tutto il potenziale che può esprimere ancora oggi.

Immagine inserita
Esempio di hack



5)

Bangio Cazzoie (N64)


Il platform treddi. Perché?

Perché era avanti per l'epoca in cui è uscito

Perché era tutto nuovo, tutto originale e non è facile impiantarsi nelle memorie partendo da zero

Perché la OST spacca

Perché i mondi spaccano, tutti diversi, super creativi e spesso fuori dai canoni

Perché c'è lo sporco

Perché i collectibles erano dosati bene, le mosse da imparare sempre divertenti e c'era un buon senso di progressione

Perché il level design è intelligente, mai dispersivo e ben strutturato

Perché Gruntilda era una gran figa

Perché Mumbo ha battuto Lee Boon a MKW di nascosto e ha anche vinto una bellissima Wii Fit

Perché è un cazzo di gioco fattodadio, ispirato e godibilissimo ancora oggi

Perché vedere il brand tornare VIVO su smash è stato emozionante

Perché per me è anche meglio di Mario 64. Perché?

Perché ha saputo prendere la sua base e migliorarlo

Perché fa le stesse cose ma anche meglio

Perché il fatto che Odyssey nel 2017 copi direttamente da sta roba la dice lunga...eh MAMMA N?


4)

Super Smash Bros. Ultimate (Switch)


Evabbè lo sapete, ma a me il gioco diverte (quando non mi teabaggano), ci ho passato e ci passo ancora troppo tempo sopra.

Ebbò, mi piacerebbe parlarvene ma...non posso...perché ci sto giocando adesso, in contemporanea con MK8 Deluxe... OH NO hanno preso SPAMUS MAMMAAAAAA STACCA IL MODEM!!!!!!!!!

Ah ho anche vinto una medaglia!!111 (ma non di cioccolato bianco purtroppo)
Visto che bravo????????????? :autism:


3)

Mario Kart (Tutto)


Onestamente non mi sento di premiare un episodio in particolare perché quasi ogni capitolo mi ha dato qualcosa di grosso (perlopiù merda). In particolare:

- Mario Kart 64, per i ricordi con mio fratello; per le lamerate con N3ss nella battle mode/esplorazione open world (a proprosito bisognerebbe provare le nuove mod!!); per le piccole mod che io stesso mi sono divertito a fare; perché è sgravato e divertente da morire.

- Mario Kart DS, per aver capito il significato di COMPETIZIONE nei videogames (ovvero pescare il fulmine da quarto e vincere) e aver conosciuto alcuni dei pilastri storici della storia kartica italiana

- Mario Kart Vii, perché finalmente mi sono sentito a mio agio con il mio cuerpo e ho avuto libertà di espressione

- Mario Kart 7, perché ha fatto esplodere la community

- Mario Kart 8, perché ha fatto esplodere la community (letteralmente)

Grazie a questo gioco di merda è partito tutto. E abbiamo qui amicizie che durano da più di una decade. Ebbene sì, questi giochi orrendi in cui si ruba tutto all'ultimo momento sanno essere qualcosa di più se si è...insieme. A condividere il dolore.

C'è bisogno di dire altro? Io non credo. La risposta è nel quore di ognuno di voi.


Ve lo avevo detto che era un post di merda.


2)

Super Mario Maker 1 & 2 (Switch)


Potrei semplicemente copiare quello che ho scritto nel topic nel decennio, perché quello che scriverei non sarebbe troppo diverso.

Cercherò di essere breve: perché come si è capito non ho una cazzo di voglia di scrivere e voglio perdermi tra le TETTE di lady dimitrescu

Mi ha sempre appassionato il level design nei giochi 2D, soprattutto nei giochi Nintendo. E dopo la terribile esperienza con Yoshi's New Island, sentivo il bisogno che, se gli sviluppatori non erano in grado di creare qualcosa di decente, dovevo pensarci IO.

Soltanto IO. Mi chiedete se è un'ossessione di onnipotenza?



Questa roba per me è stato come entrare nel paese dei balocchi: l'editor era più potente di quanto pensassi e ogni giorno si scopriva qualcosa di nuovo, in pochissimo tempo è diventata una droga da cui era impossibile staccarsi. Volevo creare bei livelli che fossero apprezzati. Volevo che la gente si divertisse a giocare i miei livelli. Ci sono riuscito? Beh vedete un po' voi:



Ho adorato inventare, creare, sperimentare e giocare i livelli degli altri creatori.

C'è da dire che negli ultimi tempi non ci sto giocando praticamente più ma devo molto a questo gioco. Mi ha sì divertito, ma soprattutto insegnato tantissimo. Se nei primissimi giorni del primo maker impiegavo un giorno o poco meno per creare uno o più livelli, con gli anni sono arrivato ad investire settimane per la creazione di un singolo livello, e questo solo per perfezionare e mettere in pratica tutto ciò che ho imparato con la mia esperienza.

Un gioco che non solo diverte, ma ti insegna anche qualcosa? Ed è pure fatto da MAMMA? Beh, direi che va premiato.



1)

Donkey Kong Country 2: Diddy's Kong Quest (SNES)


Necessario precisare che amo sia il primo che il terzo episodio (che è sempre immeritatamente bistrattato), quasi alla stessa maniera. Ma il 2 ha, effettivamente, qualcosa in più.

Per me continua ad essere IL platform e una continua fonte di ispirazione. Ad ogni platform 2D che tocco mi viene inevitabile fare paragoni con questo gioco, e purtroppo, quasi sempre ne escono con le ossa rotte.

Sì, è un gioco del 1995, sicuramente il level design inizia a scricchiolare un po' dopo così tanto tempo...ma regge. Diverte. Funziona. Almeno per me.

I livelli, come per tutta la trilogia, non sono mai uguali e presentano sempre qualche gimmick o meccanica che man a mano si va sempre più a sviluppare lungo tutto il livello, fino ad arrivare al suo limite. E ne consegue poi la grande soddisfazione per il completamento del livello. È una struttura che ho sempre apprezzato tanto nei platform e infatti l'ho un po' ricalcata anche nei livelli che ho costruito in mario maker.

Sono impressionato da quanto questo gioco abbia ancora un gameplay così veloce e gratificante. Alcuni si lamentano per le hitbox imprecise, che comprendo, ma onestamente non ho mai avuto problemi. Lo trovo estremamente divertente da giocare ancora adesso.

Ma DKC2 non è solo un platform, per me è molto di più...è una vera e propria opera d'arte.

La OST è semplicemente incredibile ed è una componente fondamentale. Ancora oggi ascolto ogni traccia e non riesco a stancarmi, MAI. Non ne sono mai saturo.

Avviare un livello dei rovi, solo per fermarsi su una passerella di legno, fissare quelle nuvole pixellate che si muovono nello sfondo invaso da rovi intricatissimi mentre si ascolta sua maestà Stickerbrush Symphony...oppure i fasci di luce che si alternano mentre si passeggia per le foreste di Gloomy Gulch, mentre nelle orecchie riecheggia l'altrettanto deliziosa Forest Interlude. Sembrerò autistico a scrivere queste cose, e sicuramente non tutti avranno avuto questo effetto, ma ci ho sempre trovato un'atmosfera particolare, come se i livelli fossero "vivi". Non so bene neanche come spiegarla, ma quasi mai l'ho poi ritrovata in altri giochi.

Poi parliamo della varietà delle ambientazioni. Spesso estremamente fuori dai canoni...un luna park? un alveare? una...libreria fantasma? Mi piace cazzo, mi piace.

La grafica prerenderizzata...a me piace da matti. Non sarà pixel art pura, ma fa ancora la sua porca figura. È così dannatamente in bassa risoluzione. È così incredibilmente dettagliata. Davvero, prendete un TV CRT, un cavo RGB e uno SNES possibilmente in versione NTSC: roba vecchia direte, ma non avete idea di quanto fluido e bello sia questo gioco in movimento lì. 8K, HDR e cazzate varie, scansatevi. Potrei stare a FISSARE per ore i dettagli di ogni cosa in questo gioco al posto di un qualsiasi scorcio panoramico di Nathan Drake (UncIarted per gli ignoranti).

È un gioco che mi accompagna da tutta la vita ed è veramente il primo richiamo quando sento la parola VideoGioco. Ma lo è anche per la Musica. O per uno scenario Artistico. O per una Sfida Impegnativa, ma Appagante. Non posso che premiarlo per la prima posizione.

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#7 Utente offline   Suor Genoveffa 

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Inviato 11 maggio 2021 - 21:33

SUORA’S SUPER EXCELLENT TOP 10 FAVORITE GAMES:

...bando alle ciance che ho già scritto troppo vomito verbale :julee: dirò solo che non ho messo cose tipo "posizione 10 tutta la serie di Cooking Mama" e cose del genere ma sono tutti titoli singoli, perché non credo esista una serie con una qualità così perfettamente consistente da meritare quel trattamento.

HONORABLE MENTIONS:

- League of Legends

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Probabilmente il gioco che ho giocato di più nella scorsa decade, se ne parla spesso male a sproposito (principalmente per la community, ma diciamo anche che la community non è né meglio né peggio di qualsiasi community competitiva in cui sia stato, solo più grande) ma la verità è che una volta che ci giochi comprendi come mai è così popolare. È estremamente competitivo, sempre aggiornato, facile da giocare una volta che capisci le basi ma comunque complesso e strategico, e non ultimo ha un cast di personaggi abbastanza memorabili.

Personalmente, mi avvicinai a questo gioco nel 2012 perché molti amici ci giocavano e ci gioco ancora oggi, anche se quest’anno marca probabilmente l’anno in cui ci ho giocato di meno, complice il fatto che attualmente prediligo giocare a Legends of Runeterra, che è il gioco di carte online con lo stesso universo e personaggi, meno frenetico e più riflessivo (la vecchiaia).

Molti si chiederanno: “OK Suora, come mai secondo e non primo? Come mai nelle HM?”. Banalmente, è un gioco a cui associo tanti piccoli bei ricordi ma non ha mai avuto quell’epifania o innamoramento che ho avuto per i giochi in top.

Shoutout per Illaoi, la stracazzo di sacerdotessa del Kraken e mio main. Quando uscì nel 2015 il design e la lore furono amore a prima vista, e – caso più unico che raro – il gameplay era esattamente quello che cercavo. È l’unico personaggio che mi abbia effettivamente fatto aprire la training mode più volte, quello che mi ha portato in platino l’unica volta che ho voluto provare ad arrivarci e l’unico che mi fa tornare ancora oggi sul gioco più di tutti gli altri.


- Super Smash Bros. Brawl

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Nello scontro fratricida nella mia mente tra Melee e Brawl, ho scelto di inserire il bistrattato Brawl per un motivo molto semplice: è dei due quello che mi porta più ricordi legati al gioco e, come per Illaoi in LoL, questo è dovuto in grossa parte a Pokémon Trainer. Pokémon Trainer di Brawl è probabilmente il personaggio che più abbia amato giocare in qualsiasi gioco a cui abbia giocato competitivamente, nonostante i suoi punti frustranti e il fatto che fosse ben lontano dall’essere un personaggio viable ad alti livelli. Ho provato a vedere se la scintilla sarebbe scoccata anche in Ultimate, ma come si dice, un fulmine non colpisce due volte nello stesso punto e nel frattempo mi sono invece scoperto botanico :pianta: .

Dieci anni fa questo gioco sarebbe stato in top 10, probabilmente pure in top 3, ma negli anni il mio amore e la mia voglia di giocare a Smash sono andati un po’ scemando, e Ultimate non è riuscito a prendermi del tutto nonostante non mi dispiaccia giocarci OFFLINE.



- Mario & Luigi: Superstar Saga


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Uno dei miei amori dell’infanzia che rigiocando di recente ho riscoperto ancora bello come un tempo. Per qualche ameno motivo non ho mai giocato a Paper Mario o il suo sequel, quindi questa fu la mia prima esperienza con gli RPG di Mario e mi ci divertii da matti. Un gioco fresco, dal gameplay divertente e con personaggi memorabili che strappano sempre un sorriso, è anche piuttosto espanso per essere un gioco GBA, lo consiglierei senza timori a chiunque non ci abbia giocato.
Una cosa che voglio sottolineare è come sia caratterizzato bene Luigi in questo titolo, che è muto come Mario ma le sue reazioni e il modo in cui è animato lo sprite gli danno sempre quel qualcosa in più di adorabile e buffo rispetto al fratello.


- Xenoblade Chronicles

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Quando iniziai a tener conto dei giochi da mettere in lista, mi posi il limite di non mettere nessun gioco che non avessi mai completato. Ovviamente questa regola viene parzialmente rotta qui perché non posso non mettere questo titolo, che con buona probabilità sarebbe nella top 10 se non fosse per questo limite.

Iniziai a giocarci alla fine dell’anno scorso e penso fossero almeno 10 anni che un gioco non mi teneva incollato così a lungo allo schermo, ho fatto orari inconfessabili su quel gioco. Chi mi conosce sa che non sono un amante dei JRPG a turni alla Final Fantasy, mi trovai invece a mio agio col gameplay di Xenoblade, superato un piccolo periodo di adattamento alle meccaniche. Ma la cosa che ho amato di più sono state le ambientazioni e come la musica di adattasse ad esse. Ogni ambientazione è caratterizzata benissimo, ho speso ORE solo ad esplorarle e a fare sidequest in giro. Chi conosce il gioco sa come funziona la struttura del mondo di Xenoblade, è già bizzarra e a modo suo geniale proprio alla base.

La storia… la seguivo con molto piacere FINO a un certo punto che penso molti che hanno giocato possano intuire e che, devo ammetterlo, mi ha un po’ tirato fuori e intendo parlarne quando avrò completato tutto (e intendo farlo quanto prima), dovrei essere relativamente vicino alla fine. Eventualmente, dopo settimane, andai in burnout come mi capita con molti titoli che gioco tanto e poi non finisco, e non lo ripresi banalmente per il terrore di dover reimparare tutto e non ricordare cose chiave. Cercherò di superare questa ansia e dargli il posto nella top 10 che si merita.


- Pokémon Red/Blue/Yellow

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OMMIODDIO SUORA E’ UN CAZZO DI GENWUNNER AAAAAAA ok sì, però posso spiegare. E sì, SPOILER questo è l’unico gioco pokémon che comparirà.

Non lo reputo il gioco tecnicamente più riuscito della serie, ma c’è un elemento di nostalgia importante in questi titoli, che non ha necessariamente a che fare col periodo di boom di pokémon o i pokémon di prima generazione, bensì con lo stile grafico e la musica “chip”.

E’ una cosa strana da spiegare, ma ogni volta che lo accendo vengo subito ritrasportato a tempi più semplici, quando anche la serie e il suo scope erano più semplici, quando il main character era questo piccolo blot di pixel col cappellino, che aveva 10 anni ma non in modo così spudorato.

Ci sono così tanti momenti personali in questo gioco per me che non si sono mai ripetuti nei giochi dopo e mai si ripeteranno probabilmente per via della ciclicità della serie, molto croce e poco delizia della saga a mio avviso. Ad esempio, il fatto che Tauros sia stato l’ultimo pokémon che abbia preso per completare il pokédex e ci abbia messo letteralmente GIORNI perché non voleva rimanere nelle Safari Ball. Oppure l’inquietudine che onestamente provo ancora adesso entrando a Lavandonia e sentendone la musica e no, non ha a che fare con le creepypasta, le medium che ti saltano addosso perché vogliono succhiarti il sangue o maledirti le ho marchiate a fuoco nella mia memoria. Ma poi gli incontri con Blue, i giorni che ci avevo messo a entrare a Saffron City o a trovare Surf, l’incontro con Mewtwo, il passaggio per arrivare alla via Vittoria con tutta la pula che ti chiede le medaglie una per una, facendo riaffiorare ognuna delle fatiche… potrei andare avanti per sempre. Queste cose oggi, oltre ad essere fatte diversamente/non venir più fatte, non mi fanno alcun effetto perché sono troppo rodato con la serie e i suoi meccanismi. È brutto da dire ma in un certo senso ogni gioco Pokémon nuovo è un ciclo, qualcosa che si ripete in modo uguale ogni volta.

Ad ogni modo, so che molti storceranno il naso per questa scelta, ma per me il bagaglio audiovisivo di questo titolo resta immortale e distinto da tutti gli altri nella serie, e lo trovo ancora oggi unico oltre che nostalgico. Questo è sicuramente il gioco che poteva essere nella top 10 e potrebbe esserci in base all’umore.


Dopo queste premesse, possiamo avviarci verso la top 10.



10) Mario Party

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Ho la soundtrack di questo gioco impressa per sempre nella mia mente, ed è per questo che per questo spezzone si userebbe come sottofondo "Move to the Mambo" che Rael non potrà aprire perché il suo PC è più o meno dell’anno di release di questo titolo.

Sarò onesto, a differenza di Rael io ho posseduto fisicamente solo tre giochi della serie: 1, 4 e DS, e sono per forza di cose quelli a cui sono più legato, anche perché a tornei e raduni vari di solito ero io quello che li portava quindi tutti i miei ricordi con gli amici sono legati a questi titoli.

Ho scelto il primo innanzitutto per l’innegabile fascino dei poligoni:

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Ma poi è stato davvero l’inizio di tutto, ricordo ancora i giorni spesi a giocarci anche da solo o contro la CPU, o nella single player mode che è ciò che mi ha forgiato per diventare il campione italiano di Slot Car Derby, con Rael che guardava le mie incredibili skill alla guida e urlava con quella sua inflessione un po’ nativa: “NON-PUÒ-ESSERE!!!” mentre le mie vittorie al minigame aumentavano il mio patrimonio pecuniario, dirigendomi rapidamente verso la vittoria tra un po’ di cash camping e monete rubate con Boo all’ultimo della classifica per farlo sentire ancora più miserabile (cosa che tra l’altro, in una run leggendaria che Rael sicuramente ricorderà Rael non ricorda un cazzo ed ha solo 16 anni..., mi si ritorse contro portando Rael ad uno dei comeback più importanti della scena competitiva di questo gioco).

E niente, sto vaneggiando perché i ricordi legati a questo titolo sono davvero tanti e potrei continuare all’infinito, shoutout agli altri due membri della Sacra Trinità oltre a me (The Coins), Rael (The Chance) e MCT (The Stars). Spero di poter tornare a giocarci un giorno non troppo lontano con tutti voi perché, e non ci credo nemmeno io, MI MANCA L’UMANITA’ RAGA DIO MADONNA E I SANTI IN COLONNA.

E ricordate, non arrivate ultimi a ‘sto gioco, pena l’umiliazione ultima :julee:, per il resto mi troverete presto nella torta di Peach a voi più vicina. Cash camperando, come sempre <3.

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ALL’ARREMBAGGIO RAGAZZI!

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9) Phoenix Wright: Ace Attorney – Trials & Tribulations


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Come avevo accennato, eviterò di mettere serie intere in una singola posizione perché non riesco a mettere i giochi in un agglomerato uniforme e ho opinioni diverse su molti di loro. La trilogia di Ace Attorney è probabilmente la “serie” che più risente di questa cosa, perché anche i primi due titoli probabilmente si sarebbero ritagliati il proprio spazio in questa posizione. Ho tuttavia scelto il terzo perché… beh, la storia generale del terzo è stata sicuramente quella che ho più amato, e molti forse si ricorderanno ancora la mia reazione indemoniata ai twist dell’ultimo caso perché la cricca di NDZ era proprio causa ed effetto del mio giocare a questa fantastica serie.

Si parlava di giochi che si vorrebbe poter cancellare dalla propria memoria ed ecco, la trilogia è sicuramente quel gioco che vorrei dimenticare completamente e poter rivivere da capo, con tutte le sue assurdità, perché non importa quanti anni passino ma per la natura del gioco è impossibile poterlo rivivere con la stessa intensità e lo stesso coinvolgimento di un tempo.

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Una menzione d’onore va al protagonista Phoenix Wright. Se c’è un protagonista che riesce a permettere al giocatore di immedesimarsi in modo perfetto nelle situazioni e al contempo riesce ad essere un personaggio ben caratterizzato e sviluppato, quello e proprio Phoenix Wright, e non ho mai fatto segreto che lui sia il mio ultimo desiderio impossibile come personaggio giocabile in Smash.
Siccome non mi chiamo Maleficard eviterò di spoilerare :julee:, linkerò soltanto la mia SUPER OUTDATED TIER LIST DELL’INDICE DI ATTIVITA’ SESSUALE DEI PERSONAGGI DELLA SERIE. Sicuramente ancora oggi uno dei miei achievement di vita più importanti.


8) Fire Emblem 7

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Sono sicuro di aver tediato tutti ormai con la storia di come mi approcciai a Fire Emblem, ma ci tengo a riproporla per la duecentesima volta, perché ancora oggi ci ripenso e realizzo quanto un semplice caso abbia cambiato la mia vita per sempre, portandomi a scoprire quella che reputo senza alcun dubbio e senza alcuna concorrenza la mia serie videoludica preferita di sempre.

Panama City, Panama, Gennaio 2005

Non starò qui a raccontare la storia della mia vita, ma è importante sapere che mio padre ha vissuto in Brasile fin da quando avevo circa 10 anni, e per Natale del 2004 ero stato invitato ad andare a trovarlo là, dove trascorsi due settimane tra Rio de Janeiro e Sao Paulo.

Ci sono vari aneddoti di questa esperienza che saranno per altra sede, ma il punto pertinente è che al ritorno il volo per arrivare a Santo Domingo per tornare da mia madre e da mio fratello di tipo due settimane faceva scalo a Panama City in Panama (Il Panama Rael è quella striscia di terra con canale che divide l’America Centrale e quella del sud, tra la Costa Rica e la Colombia :julee:). Avevo ricevuto dal babbo quella che per un quattordicenne era una generosa donazione pecuniaria, e nel tempo di questo scalo, per un paio d’ore da solo all’aeroporto, decisi di donare alla Mamma Nintendo un po’ di questa fortuna e avevo un chiaro obiettivo in mente: The Legend of Zelda: The Minish Cap. Girai circa tre negozi ma in nessuno c’era l’ambito titolo. Che fare? Potevo però tornare a mani vuote? No, la mia brama era troppa, e lo sguardo cadde su un altro titolo: la versione Game Boy Advance di Zelda II. Poco più giù, in un angolino, scorsi quello che credevo un volto familiare: Roy, di Super Smash Bros. Melee. Fire Emblem? Perché no, proviamo, tanto ci sono Marth e Roy che conosco.

2021: Non ho mai ancora giocato a The Minish Cap, e non ho mai finito nemmeno Zelda II alla fine.

Fire Emblem 7? L’ho finito circa 10+ volte. La storia iniziale del gioco, l’arc di Lyn - una giovane nomade orfana alla ricerca delle sue origini - è semplice e veloce, eppure mi trovai subito coinvolto. Era il mio primo approccio al genere SRPG e la prima run dovetti ricominciarla perché OVVIAMENTE usai solo Marcus finché il gioco non mi mise davanti alla dura realtà: non stavo giocando a pokémon, dovevo tirare su un’armata di unità che potessero gestire le varie situazioni sulle mappe. Il gameplay era divertente, Fire Emblem è quel tipo di gioco che non sembra particolarmente interessante da guardare ma che ti fa sentire davvero intelligente quando riesci a districarti dalle situazioni complicate che il gioco ti propone (e non sempre significa che le tue scelte siano effettivamente intelligenti, vedi Egeyo coi cespugli di Clarine :julee:) e personalmente trovo sempre incredibile la miriade di modi diversi in cui puoi giocarlo e rigiocarlo.

Cosa mi fece restare con la serie però e giocarne altri… 15 titoli circa, alcuni finiti più volte? I personaggi. I cast di Fire Emblem sono immensi e ogni singolo personaggio ha una sua ragion d’essere e una sua storia e caratterizzazione più o meno interessante o sviluppata. Alcuni di questi personaggi coi loro dialoghi mettono in luce aspetti davvero interessanti, e la formula di Fire Emblem mi è sempre sembrata vincente e incredibile, soprattutto rispetto a tanti JRPG che non riescono a gestire bene spesso neanche i 5-6 personaggi che hanno a disposizione. Alcuni personaggi di questo titolo che amo con tutto me stesso e porto tutt’ora nel cuore sono: Lyn, Hector, Lucius, Matthew, Pent, Louise, Legault, Nino, i fratelli Reed (trauma adolescenziale), Sonia (il miglior villain di questo gioco e uno dei migliori della serie, fight me) e tanti altri, ognuno ha avuto il suo piccolo contributo.

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La meccanica più nota del classico Fire Emblem, ovvero la permadeath (a.k.a. se uno dei tuoi personaggi muore non può essere resuscitato, se non ricominciando il capitolo), è una di quelle cose che ha fatto da gatekeeper per i casual per tanti anni (infatti nei Fire Emblem moderni viene data l’opzione di far resuscitare i tuoi personaggi alla fine del capitolo… e no non parliamo della Phoenix Mode :julee:) ma che a mio avviso ha sempre contribuito all’attaccamento che il giocatore prova per questi personaggi, perché da giocatore non vuoi davvero leggere le loro ultime parole sul tuo schermo.

C’è una retorica un po’ revisionista nel fandom sulla storia di questo gioco da cui mi dissocio parzialmente, perché nonostante non sia la più grande storia mai scritta è perfettamente funzionale allo scopo di mantenere l’interesse del giocatore, e laddove non arriva la storia principale arrivano i personaggi e le loro storie in ogni caso.

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Cristo se mi sono dilungato su questo, ma sono contento di averlo fatto perché era un po’ che non riflettevo su questo titolo, questo gioco è un piccolo gioiello sul Game Boy Advance, con gameplay, personaggi, spritework, animazioni e musica davvero top-notch, e gli devo davvero tutto.

Ah e giusto per precisare, Marth non c’era nel gioco e quello sulla copertina manco era Roy :julee:.


7) Bayonetta

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Nell’attesa di Bayonetta 3 che durerà circa altri 56 anni, di cui 55 di silenzio stampa, voglio rispolverare un po’ il titolo originale, che giocai su X-Box 360 ormai circa 10 anni fa.

Ci voleva un personaggio come Bayonetta per farmi giocare un action, genere che non avevo mai lontanamente considerato. Il personaggio di suo è uno dei traini più grandi per giocarlo: sensuale, irriverente, arrogante e assurdamente cool, un capovolgimento al femminile di eroi action come Dante, che risulta ancora più efficace proprio per la sua unicità. La sequenza iniziale che introduce il personaggio è la mia intro preferita di qualsiasi videogioco e spiega perfettamente sia il personaggio che il gioco. L’avrò vista almeno 500 volte nel corso degli anni, è una di quelle cose che ogni essere umano merita di vedere prima di morire.

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Il gioco? A mio avviso, un capolavoro. Gameplay frenetico e super fluido, con infinite possibilità di armi e combo e leggermente splatter, al punto giusto. Un’estetica incredibile, a metà tra un dark di stampo molto europeo e tamarra. Un gioco che prenderà il giocatore più volte a calci nel culo, portandolo a doversi migliorare continuamente. Una colonna sonora epocale e perfettamente calzante col personaggio e il mood del gioco. Non ho altro che lodi per questo titolo, lo reputo oggettivamente il miglior gioco di cui abbia parlato fino ad ora in questa top 10.

Come avevo già accennato, Bayonetta è uno di due personaggi la cui inclusione in Smash mi ha fatto letteralmente urlare. Gli incel che la odiano perché era rotta su quella cloaca di Smash 4 possono, con tutto rispetto, andare affanculo e possibilmente rimanerci per sempre. Stesso discorso per quelli che la odiano perché non è pelosa e ha le tette OGNI RIFERIMENTO A- ANYWAY. Contribuisce al mio amore per il gioco e il personaggio il fatto che ci abbia giocato per la prima volta in un momento personale piuttosto complesso, e niente era più catartico del ghigliottinare e chiudere nella iron maiden gli angeli, in questo gioco esseri mostruosi dai design più disparati e assurdi.

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È da tanto tempo che mi prometto di rigiocarlo, così da poter passare anche al secondo che attende da troppo tempo, e sento che questo sarà finalmente l’anno del revival. Colgo l’occasione per ringraziare (una volta tanto) Nintendo per aver salvato questa serie dall’oblio e averle permesso di continuare a prosperare, spero ancora a lungo.

“As long as there’s music, I’ll keep on dancing!”

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06) Banjo-Kazooie

Immagine inserita“Ooh Aah Ooh Aah Ooh Aah Ooh Aah Ooh Aah Ooh Aah Ooh Aah Ooh Aah”

Banjo-Kazooie per me è e sarà sempre un gioco immortale. È quel gioco che conosco come le mie tasche e amo rigiocarci ogni tanto per apprezzare l’assoluto capolavoro che è.

La Rare degli anni d’oro è la cosa che più mi manca in termini videoludici dei miei anni d’infanzia e Banjo-Kazooie è uno di quei titoli che più ne mette in luce le qualità. Tanta esplorazione e platforming in mondi estremamente caratteristici e mai banali, tantissimi power-up divertenti da usare, un humor a volte sottile e a volte grossolano che dona ai personaggi – assieme ai poligoni squadrati BELLISSIMI e ai versi iconici – un fascino buffo e memorabile. Nello stesso comparto mentale dove sono marchiate a fuoco le musiche di Mario Party ci sono anche un centinaio dei versi di questi poligoni animati.

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Tra i livelli memorabili cito Treasure Trove Cove (con la sua cima in cui la musica scompare, lasciando spazio ai soli rumori della natura, un tocco di classe), Mad Monster Mansion, Freezeezy Peak e Click Clock Wood. O tutti va, meglio.

L’altro personaggio (o dovrei dire personaggi) la cui inclusione in Smash mi ha fatto urlare è ovviamente quella di Banjo e Kazooie, motivo principale che ha mantenuto il mio interesse per Ultimate vivo (un anno fa più di oggi, a dirla tutta). Non è solo un fattore nostalgico, io amo davvero questi due, sono stato forgiato dall’acidità irriverente e dalla sboccataggine di Kazooie. E Banjo? Se fossi un cumulo di pixel poligonale e squadrato morirei per Banjo, nessuno tocchi Banjo. Il prossimo target è THAT bitch Gruntilda per Smash 6.

Purtroppo, per una serie che si salva, c’è una serie che praticamente muore. Speravo davvero che l’inclusione di Banjo in Smash significasse nuova linfa vitale per la serie, se non altro almeno dei porting dei giochi originali su Switch o… boh, ovunque? Purtroppo ad oggi non c’è ancora nessuna notizia in merito e ho nuovamente perso le speranze. Ma, se mai qualcuno dovesse cercare un platform classico da giocare, questo è probabilmente il gioco che consiglierei a chiunque, è ancora un piacere da giocare.

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Un ultimo accenno alla spettacolare musica di questo gioco, in particolare all’arrangiamento della hub music che cambia in base alla zona. È un atto d’amore.


05) Metroid Prime

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La mia parabola con Metroid Prime è divertente, perché mi regalarono questo gioco per il mio… dodicesimo? Tredicesimo compleanno? Lo provai una volta e dopo un paio di morti contro la Parasite Queen decretai che questo gioco era troppo complicato per me. 4 anni dopo circa finalmente portai in salvo l’antico vaso e lo ricominciai con le migliori intenzioni. Cosa trovai? Un capolavoro.

Metroid Prime è probabilmente, da un punto di vista atmosferico, il miglior gioco di questa lista. E con questo non voglio affatto sminuirne l’ottimo gameplay, che come in ogni Metroid ha quel soddisfacente senso di progressione e crescita, elevato ulteriormente dalla libertà conferita dal 3D e dal passaggio alla prima persona.

Le ambientazioni sono incredibili, alcune trasmettono la desolazione di una natura selvaggia lasciata ai suoi schemi (Tallon Overworld), altre tutto il mistero e il brivido di mondi spaziali dove il pericolo è sempre dietro l’angolo (Frigate Orpheon). Altri, come Phendrana Drifts o le rovine Chozo, sono semplicemente incantevoli. Per uno come me, che ama le ambientazioni ben rese e l’esplorazione nei giochi, c’era davvero tanta carne sul fuoco. Il gioco riesce perfettamente a far immedesimare il giocatore nei panni di Samus alle prese con questa orda di mostri spaziali terrificanti, con una costante sempre presente e che aleggia in ogni angolo del mondo di Prime: la solitudine.

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La solitudine di Samus è per me da sempre l’elemento fondamentale e caratterizzante di Metroid, e grazie al passaggio dal 2D al 3D ha avuto l’occasione di poter essere espressa finalmente al massimo del suo potenziale.

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Non ho molto altro da dire su questo titolo perché secondo me i suoi punti di forza sono piuttosto semplici da identificare. Attendo con impazienza Metroid Prime 4 nel 2093.



04) Super Mario 64


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Boomer pick? Forse, ma per me gli altri Mario 3D (Odyssey permettendo, che devo ancora finire e per ora mi è parso quello che ha più probabilità di avvicinarsi a questo gioiello) gli stanno ancora piuttosto indietro.

Può essere una cosa strana da dire per il primo gioco del N64 uscito una cosa tipo 25 anni fa, ma questo gioco è molto simile a Metroid Prime nel colpirmi principalmente per la sua atmosfera. Non solo l’hub del castello di Peach ha un senso di meraviglia con ogni angolo che ne scopri, ma i mondi paralleli dei quadri hanno un fascino onirico e surreale che me li rende affascinanti in un modo che i mondi di Galaxy non riusciranno mai ad essere, perché molti di questi ultimi sembrano pensati più come un sandbox per platforming prima e come setting da ammirare ed esplorare dopo. Alcuni sicuramente preferiranno la seconda formula, non io.

Super Mario 64 invece ha dalla sua livelli assurdi come Tick Tock Clock, Rainbow Ride, Hazy Mazy Cave e Wet Dry World (Ma l’assoluta figata che è scoprire la città deserta di blocchi? Pronto?). A questi si aggiungono livelli più “regolari” come Bob-Omb Battlefield e Cool, Cool Mountain o evocativi come Big Boo’s Haunt (e il cazzo di piano), Dire Dire Docks (e il cazzo di sottomarino) e il mio preferito in assoluto Jolly Roger’s Bay. Ora, ho un amore molto personale per quel livello perché la sua musica è uno dei miei pezzi preferiti in assoluto da un videogioco e l’ho sognato svariate volte negli ultimi 24 anni perché è quel posto che la mia mente ricrea sempre quando vuole darmi un setting malinconico.

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Dopo tre quarti di cazzo spesi a parlare dell’atmosfera dei livelli, che è probabilmente una cosa che riguarda solo me in questo caso, voglio elogiarne anche il gameplay e come ancora oggi sia un gioco perfettamente giocabile da chiunque, in qualsiasi momento. Lo reputo in generale superiore a Banjo-Kazooie in termini di puro platforming e strutturalmente, essendo meno rigido nel modo in cui si può giocare.

Super Mario 64 è a mio avviso ancora oggi un gioco incredibile e il mio preferito della serie. Pick banale? Assolutamente. La rivendico con orgoglio.

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03) The Legend of Zelda: Ocarina of Time

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E per aprire la top 3 non poteva mancare la boomer pick per eccellenza. Una premessa però: se per Mario non ho mai avuto dubbi su quale sia il mio preferito, per Zelda ci ho dovuto pensare un attimo, perché ci sono almeno 4 titoli che erano vicinissimi almeno alle Honorable Mentions. Visto che non ne parlerò ulteriormente, dirò subito quali sono: A Link to the Past, Twilight Princess, The Wind Waker e Oracle of Ages/Seasons. A questi si aggiungerà eventualmente Breath of the Wild (nelle menzioni o in lista) quando GUESS WHAT lo finirò come altri 382 giochi.

“Ma Swhora! Ocarina of Time?!? Che NOIA!” La verità, ciclamino raggio di sole che stai leggendo, è che per me uno dei punti di Ocarina of Time sta proprio nella sua semplicità strutturale rispetto agli altri Zelda. Per anni si è cercato di far passare questo titolo come un’incredibile elucubrazione artistica che ci avrebbe condotti all’ultimo stadio della metempsicosi, quando in realtà non è che la storia della crescita prematura di un eroe predestinato, con un pizzico di viaggio temporale. Tutti amano gli eroi predestinati e tutti amano i viaggi temporali, sono elementi universali.

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Cos’è che rende OoT così speciale quindi? Ancora una volta, l’atmosfera e il setting. Il giocatore viene catapultato in un mondo dove vede costantemente il mondo prima e dopo l’influenza del male, e come questi cambiamenti avvengano su luoghi e popolazioni diverse. Mi viene qui in mente il domain degli Zora, così vivo pre-time skip e glacialmente morto nel post.

Una nota di merito assoluta per me va ai dungeon, soprattutto della seconda parte. Tutti amano Forest e Spirit Temple, io invece vorrei parlare dello Shadow Temple perché a mio avviso è uno dei luoghi più impressionanti e lugubri della serie e ancora oggi tutte le implicazioni del luogo e la musica mi fanno salire qualche brivido, sia di piacere che di inquietudine. Pensare che un luogo del genere risieda all’insaputa di tutti dietro al pacifico villaggio Kakariko (assieme al fantastico pozzo delle torture, che spasso!) è un contrasto che da solo vale tutto il gioco. Si potrebbe parlarne a lungo o fare discorsi analoghi per ogni singolo dungeon ma questi WoT sono già troppo lunghi.

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Questo era tra l’altro il mio #1 e lo è stato per molti anni.


02) Banjo-Tooie

Immagine inserita“HINNA HO HINNA HO HINNA HO HINNA...”

Scelta controversa tra i fan della duologia di Banjo, che tende a preferire il platforming e il gameplay più immediato del primo episodio.

Per me invece, Banjo-Tooie fu un improvement su praticamente tutti i fronti rispetto all’originale, mantenendone il fascino e lo humor intatto. Banjo-Tooie è PIENO di idee come Wariuzzo dopo aver trovato le confezioni di meredine Pokémon Mr. Day col medaglione di cioccolato bianco che la mamma aveva nascosto, e personalmente non me ne viene in mente una che non abbia adorato.

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Per cominciare, Banjo e Kazooie sono ancora più divertenti da usare, le mosse aggiunte, le nuove trasformazioni più PAZZE e dinamiche, la possibilità di splittarli e persino poter usare Mumbo Jumbo aggiunge un layer di personalizzazione e divertimento a come si vuole affrontare i livelli che apprezzo tantissimo (poche cose sono soddisfacenti come snipare un sospetto fake Jinjo con una granata e vederlo esplodere).

Opinione molto controversa ma per me i livelli di Tooie sono generalmente superiori al primo, come design e come estetica. Jolly Roger's Lagoon è forse il mio livello preferito di qualsiasi platform a livello visivo, musicale, di atmosfera, ed è UN CAZZO DI WATER LEVEL. Witchyworld e Grunty Industries (su cui mi ero bloccato da piccolo perché non riuscivo a entrare :julee:) sono dei cazzo di CAPOLAVORI, e parecchio originali. Hailfire Peaks è forse a livello di gameplay il mio livello preferito della serie. Cloud Cuckooland ha il miglior miniboss di sempre che ai tempi mi spaventò da morire. Onestamente, l’unico livello “subpar” di questo gioco è Glitter Gulch Mine.

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Si critica spesso il backtracking di Tooie, che porta il giocatore a ricordarsi elementi dei livelli su cui tornare e talvolta non completarli al primo colpo (laddove BK si basava praticamente sul finire i livelli alla prima botta). Per me invece è persino un valore aggiunto, che stimola maggiormente il giocatore sul lungo termine. L’unica critica che comprendo personalmente è quella che sia meno “platforming” rispetto al primo e più adventure… che considero un pregio per quanto mi riguarda :julee:

Un veloce cenno alla modalità multiplayer che, come per DK64, è un valore aggiunto che non avevano necessariamente bisogno di mettere ma può essere divertente con 4 giocatori quando non ci si vuole commettere a qualcosa di impegnativo.

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In conclusione, se c’è ancora qualcuno che non ha giocato la duologia di Banjo o anche solo Tooie, correte a farlo invece di ascoltare ‘ste stronzate.


01) Fire Emblem: Path of Radiance / Fire Emblem: Radiant Dawn

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Solo una posizione in questa classifica era più sicura della numero 2 prima di iniziare a stilarla, ed è questa. Sto tecnicamente cheattando perché sono due giochi, ma per me sono simbiotici e non si può avere l’esperienza completa di uno senza giocare l’altro. Potrei fare un WoT grande come il resto della lista solo su questi due giochi, quindi cercherò di andare per punti ed essere conciso.

Se Fire Emblem 7 fu il colpo di fulmine, Fire Emblem: Path of Radiance nel 2005 fu la consacrazione, il matrimonio. Il passaggio al 3D rispetto agli sprite, seppur con grafica opinabile (ma come gioco Fire Emblem non ha bisogno di alcun graficone), fu un evento. Radiant Dawn fu il secondo matrimonio, e dalla sua uscita giocai entrambi religiosamente ogni anno per diverso tempo (e francamente vorrei riprenderli quanto prima).

Il cast di personaggi e la storia di questi due giochi sono, per me, i migliori della serie. L’ho detto? L’ho detto, OOPS! C’è sicuramente qualche fan di Fire Emblem 4 o Three Houses da qualche parte nel mondo che si mangerebbe il fegato al sentire questo affronto. Amen.

Questi due giochi hanno il cast più grande di qualsiasi altro gioco della serie (i cast di Fire Emblem cambiano generalmente da gioco a gioco, con al massimo due giochi ambientati nello stesso universo. Radiant Dawn è sequel di Path of Radiance ambientato tre anni dopo la fine di quest’ultimo), e nonostante la quantità ridotta di conversazioni di supporto - Radiant Dawn neanche le ha - sono i giochi che riescono meglio nell’intento di caratterizzare e dare spazio alla maggior parte del cast. Questo perché complementa la storia e i supporti con tantissime scene extra nel campo base che esprimono il punto di vista e le storie dei vari personaggi in modo magistrale e mai troppo distaccato dal plot. Secondo me hanno anche il miglior character design della serie a mani basse, perché si mantiene su un livello più ricco di dettagli dei primi giochi ma senza scadere nell’esagerato e nel grottesco come negli episodi 3DS. Potrei fare un WoT su ogni personaggio ma ne prenderò uno ad esempio che sarà illustrativo di tutti gli altri: Titania.

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Titania è la seconda in comando dei Mercenari di Greil, il gruppo che il giocatore controlla dall’inizio di Path of Radiance, ed è stata come una seconda madre per Ike e sua sorella. Ci sono molti piccoli e sottili risvolti della sua storia e del suo personaggio che la rendono il mio personaggio femminile preferito della serie ma non voglio scendere nei dettagli sia per spoiler e sia perché non è il luogo. Parlerò invece del design che esemplifica proprio tutte le cose che dicevo sopra: è una donna che già a guardarla trasmette tutte le informazioni sul suo valore in battaglia, ha un armor design sobrio e pulito (soprattutto per quelli che sono diventati poi gli standard della serie), è un design semplice ma definito da dettagli che lo rendono memorabile come ad esempio la lunga treccia rossa. Ecco, prenderei cento volte un design come il suo rispetto a quello che generalmente è il design eccessivo del 99% dei personaggi JRPG. Penso di aver speso meno tempo a parlare di Titania di quanto Alu abbia speso a parlare della tipa coi capelli rossi di FFTA. Moving On.

Sono fermamente convinto che nessun Fire Emblem abbia una storia esente da difetti talvolta grossolani, tuttavia questi due giochi toccano tantissimi punti interessanti e la storia è trascinata in modo così naturale dai personaggi da risultare un piacere da seguire. Ci sono davvero tantissime tematiche in gioco, il razzismo su tutte è quella che probabilmente prevale. C’è una razza nel gioco chiamata Laguz che è composta sostanzialmente da persone con lievi tratti animali in grado di trasformarsi completamente in animali. Non animali antropomorfi furry, proprio animali, e c’è una forte storia di discriminazione e sfiducia tra loro e gli umani. Ma ci sono anche intrighi di corte, genocidio, schiavitù (shoutout a Nonno), religione e rapporto col divino, pensieri sul tipo di società che ogni nazione/fazione rappresenta, concetto di famiglia e questi sono solo alcuni e solo tra quelli centrali alla storia perché ogni personaggio ha il suo piccolo arc (ed è un cast di 40+ personaggi). L’esecuzione non è sempre perfetta, ma è ambiziosa ed è una cosa che apprezzo molto.

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Non posso non parlare di Ike in questo frangente, sia perché è un personaggio chiave in tutto questo e sia perché è uno dei miei personaggi preferiti di sempre. Ike è innanzitutto il primo protagonista nella serie che non è di estrazione nobile, e fu un grosso cambiamento per la serie perché la nobiltà e la riconquista del titolo e delle proprie terre era stato un argomento centrale in Fire Emblem da sempre. È facile immedesimarsi con Ike e stare dalla sua parte perché, nonostante sia un personaggio generalmente molto stoico a cui sembra scivolare tutto di dosso, proprio per questo motivo il suo farsi avanti in momenti chiave della storia ha ancora più impatto, e la sua estrazione popolare fa sì che inizialmente non gli sia dovuta la protezione e devozione che è tipica di molti altri lord nella serie, cosa che in Radiant Dawn lo rende proprio un eroe indipendente che costruisce e solidifica la propria leggenda. Penso che combinati Ike e Titania non siano ancora sopra la tipa coi capelli rossi di FFTA in word count.

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Mi rendo conto che non ho parlato del gameplay in sé, ma le cose che potrei dire di gameplay sono incomprensibili a chi non conosce la traiettoria della serie e molte cose combaciano con quanto avevo detto per Fire Emblem 7. Mi limiterò a dire che trovo ci siano svariati quality of life fatti da questi due titoli che la serie dovrebbe riprendere.

In conclusione, questi sono due titoli che porto e porterò sempre nel cuore, che consiglierei a chiunque e su cui sono estremamente difensivo. Ci sono pochi modi più veloci di farmi vostro nemico che parlare in modo non informato di questi due giochi. Li amo come i bambini che per fortuna non avrò mai.

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#8 Utente offline   Ege 

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Inviato 11 maggio 2021 - 23:43

EGEYO'S EXCELSIOR TOP 10 of GAME EXCELLENCY

Nella scelta dei giochi preferiti per me contano molto i ricordi quindi ho una lista che si evolve poco nel tempo, nella top vi beccate tanti giochi da boomer. Nel farla ho dovuto riflettere parecchio e ho cambiato continuamente le posizioni esaminandoli uno contro l'altro e cercando di capire quali amassi di più. In generale mi piacciono soprattutto RPG perchè mi affeziono facilmente ai personaggi e platform 3d per la libertà di movimento. Ancora meglio se fusi insieme. Anche le OST sono molto importanti per me perchè aiutano a legarsi ad un titolo a livello emotivo.


HONORABLE MENTIONS: anche se molti di questi li metterei alla pari con altri in top 10 bisognava fare una scelta. A tutti questi sono molto affezionato e credo siano comunque giochi top tier che mi hanno regalato tantissime ore di divertimento.
Monster Hunter Gen Ultimate, Persona 4, Final Fantasy: XIV, Animal Crossing: New Leaf, Paper Mario:TTYD, Fire Emblem: 6/7/PoR, Dark Souls 3, Overwatch, Metroid Fusion e Prime 2: Echoes, Phoenix Wright Trials & Tribulations




10
10 - Borderlands 2
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A parte Metroid l'unica saga FPS che ho mai giocato è quella di Borderlands. Giocai con mio fratello al primo su Xbox e il secondo negli anni dell'uni con un tizio random russo beccato su steam e un amico. I sequel/prequel ben riusciti sono il mio tallone d'achille (tipo Blazing/binding blade) perchè adoro rivedere personaggi che ho conosciuto in altri titoli. La saga di Borderlands ha un'atmosfera unica che nel 2 raggiunge il suo culmine, soprattutto grazie al suo cast di eroi e nemici molto memorabili. Gameplay fantastico fusione di RPG e FPS, si va all'avventura sparando all'impazzata in un mondo di violenza e gore assurdamente sopra le righe raccontato con comicità demenziale ma anche ricchissimo di particolari che lo rendono vivo (e ancora più spassoso). In multiplayer è davvero un'esperienza divertentissima. Anche se giocato una sola volta, il titolo e i suoi DLC sono ancora stampati nella mia mente.


9
9 - Xenoblade Chronicles
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Da RPG lover non poteva mancare un JRPG. Dopo aver rinfrescato i ricordi di Xenoblade con la versione switch, si merita un posto nella top 10, litigato con Persona 4. Uno dei più bei JRPG ever, la sensazione di piccolezza dei personaggi rispetto al loro mondo crea un effetto che nell'esplorazione lascia senza fiato. A questo contribuisce una ost ottima capace sempre di rapirti e portarti nelle aree del gioco, grazie anche alle differenze giorno/notte. I personaggi sono ben costruiti nonostante qualche slip troppo giappostyle (AMICI D'INFANZIA COUGH) ed è un piacere esplorare e approfondire le loro relazioni. Il gameplay per un RPG è abbastanza dinamico e la storia anche se alla fine si dà un po' troppo alla sua natura JRPG tiene con il fiato sospeso per quasi tutto il tempo.


8
8 - Bayonetta 1/2
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Dovendo sceglierne un solo titolo direi il primo. Ho scoperto Bayonetta grazie a Suora e Jeel e ricordo di essere rimasto impressionato fin da subito da quella dominatrix strafiga che polverizzava i suoi nemici evocando tacchi a spillo giganti. A breve avrei preso una xbox360 per giocare ai vari portal, TF2 etc ma SOPRATTUTTO volevo giocare assolutamente a Bayo, ed è stato il primo gioco in assoluto che mi sono impuntato a platinare. Oltre ai ricordi mi piace veramente tanto un personaggio femminile così figo e potente e il gameplay è semplicemente incredibile: dinamico, fluido, premia creatività e riflessi, spinge quasi a volere fare di meglio per vedere Bayonetta dominare gli avversari. Lo stile unico del gioco è racchiuso perfettamente nelle combo di Bayo. Non ho giocato a nessuno dei DMC quindi per me Bayonetta LA personaggia degli hack n slash, queen indiscussa del genere. Tutto in questi giochi è studiato per rimanere impresso nel giocatore, finisher splatter, sarcasmo e battute taglienti, OST semplicemente iconica tra sacro, profano, pop e jazz. Lo stile generale del gioco sassy e sopra le righe mi ha fatto amare ogni singola parte dei due titoli. Suora porco *** gioca sto cazzo di Bayo 2 o ti rapisco e ti incateno a giocare


7
7 - Okami
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Un gioco fortemente legato ai ricordi degli anni del Wii. Il gameplay con il Wiimote che fa da pennello per dipingere la magia divina sul mondo era semplicemente TOTALE (purtroppo non altrettanto il dover attaccare agitando il telecomando). La storia pesca a piene mani dalla mitologia e dai racconti popolari giapponesi proponendo quasi tutto in chiave sarcastca e divertente. Lo stile grafico che ricorda delle pennellate e rende il gioco quasi un dipinto è indimenticabile, come le azzeccatissime musiche che richiamano strumenti musicali tradizionali e si sposano benissimo alle varie aree e situazioni del gioco. Fra tutte la musica del boss finale, The Sun Rises, che invece di essere cupa è trionfale e dà la carica. Inoltre Okami ha un'atmosfera molto zeldosa: anche solo per il suo protagonista silenzioso che riesce comunque a comunicare tantissime emozioni, con l'aiuto di un fantastico cast di personaggi di supporto. La sua doppia natura divina/terrena (agli occhi dei mortali Ammy sembra un normale cane) crea molte situazioni paradossali in cui anche il minore degli NPC ti rimane impresso. Rigiocato nella versione HD e l'ho amato come la prima volta


6
6 - Super Mario Odyssey
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Il re è tornato. Titolava così una vecchia recensione di Nintendo la Rivista Ufficiale, parlando di Galaxy o Sunshine, non ricordo. Leccaculismo a parte tutti I Mario3D hanno un posto indelebile nel mio cuore, una volta avrei inserito Sunshine ma dopo aver giocato Odyssey ho dovuto aggiornare e ci vedrei benissimo assegnata quella frase. Un gioco davvero pazzesco che mi ha tenuto incollato allo schermo come in un ricordo di bambino. Semplicemente sprizza gioia da tutti i pori a cominciare dai coloratissimi livelli, tutti rivisitabili e un piacere da esplorare; le musiche (cascade kingdom? steam gardens?) che rimangono scolpite nella mente; e ovviamente la leggerezza e la gioia con cui Mario salta, scivola, rotola, lancia Cappy, nuota e si trasforma. Pur di non smettere di giocare mi sono messo a raccogliere ogni luna (e mi è piaciuto un sacco cercare e incontrare Peach turista in abiti locali). Odyssey è come fare un tuffo nei ricordi del 64 per scoprire che sono stati migliorati sotto praticamente ogni aspetto. Non mi divertivo così tanto con un videogame da tantissimo tempo.


5
5 - Super Smash Bros saga
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La saga di smash Bros la dovevo proprio mettere. Al di là dei giochi in sè che li conosciamo tutti, mi ha fatto fare conoscenze ed esperienze di vita che mi hanno reso chi sono oggi. Come altre serie mi ha accompagnato fin dall'infanzia con smash 64 giocato con mio fratello e le mie cugine, dai pomeriggi alle medie a giocare dopo la scuola a Melee, ai miei primi tornei con Brawl, fino ai (pochi) eventi di Ultimate a cui ho partecipato. Melee e Brawl in particolare tra trofei e sticker erano un vero e proprio museo videoludico che aveva l'effetto di approfondire e amplificare il mio amore per il mondo Nintendo. A partire da Brawl con questa saga ho conosciuto tutti voi e ne sono molto grato. Alla fine con alti e bassi ci giochiamo ancora oggi.


4
4 - Final Fantasy IX
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FFIX è stato il mio primo FF e il primo approccio serio agli rpg. Alle medie mi trovavo quasi ogni pomeriggio con dei compagni di scuola per giocare: tra Melee, Mario Party 4, Zelda ecc. spiccava anche questo. Tra i fan di Final Fantasy di solito polarizza tutti, io personalmente amo il suo impianto di RPG classico. Una storia di cappa e spada, ladri cavalieri e magia, esplorazione, COMBATTIMENTO A TURNI, un cast vastissimo di personaggi da imparare a conoscere ed amare. OST super bellissima, se non ricordo male Nobuo Uematsu l'ha definita la sua preferita della serie. Ciliegina sulla torta un'adattamento in italiano incredibilmente ricco di personalità e in alcuni punti assurdamente spassoso, che rende questo uno dei pochi videogames che preferisco tradotto vs originale (alcune situazioni tipo Garnet/Brahne dopo Leviathan sono ancora più emotive in italiano). Non penso sia il migliore tra i Final Fantasy ma rimarrà sempre il mio preferito della serie. Dopo Banjo il singolo videogame che ho rigiocato più volte e che potrei giocare sempre.


3
3 - Pokemon Saga Immagine inserita

Dovendo scegliere un singolo titolo, Heartgold/Soulsilver, rigiocato HG di recente l'ho trovato davvero fenomenale. I pokèmon ce li portiamo dietro da un sacco di tempo. Rigiocandoli tutti in fila in questi giorni mi sto godendo tutta l'evoluzione della saga ed è un bellissimo tuffo nei ricordi. Se avete visto il trailer di 25 anni di pokèmon fatto nella presentazione di qualche settimana fa i motivi sono tutti lì, con questa saga ci siamo cresciuti tutti, e anche se non mi piace la direzione molto la direzione che sta prendendo ci tiene uniti ancora adesso. Respect per i pokèmon.


2
2 The Legend of Zelda: the Wind Waker
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Combo gioco di Zelda più ricordi d'infanzia, risale sempre a quel periodo di giocate nei pomeriggi della scuola media. Primo Zelda 3D. Ci trovavamo a scuola per aiutarci con i dungeon e gli indovinelli e raccontarci il progresso nell'avventura. Nel disco della limited edition ho conosciuto anche Ocarina of Time e li associo, ma Wind Waker prende il podio ed è lo Zelda a cui sono più legato. Mi è sempre piaciuto veleggiare per i mari, godersi la musica dell'oceano e scoprire nuove isole (e btw non ho mai trovato così pesanti le fasi di ricerca della triforza perchè le ho sempre inserite in fasi di esplorazione.) OST semplicemente magnifica (dragon roost, great sea, grandma's theme) che accompagna ogni fase di gioco, ci si commuove subito con il saluto alla nonna e poi si parte per salvare la sorellina rimanendo "intrappolati" in un'avventura bellissima. Rigiocata di recente la versione HD l'ho trovato invecchiato benissimo (e con buone QoL changes)


1
1- Banjo&Kazooie
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La pick su cui mi sono tormentato di più, inizialmente doveva essere tra il quarto e il quinto posto. Mi sono trovato a pensare ogni volta "Ma preferisco questo o Banjo?" e a dover ammettere ogni volta che preferirei prendere in mano questo gioco rispetto a qualunque altro, ha scalato tutta la classifica. Qua si entra nei ricordi di infanzia antichissima, quello che per te Rael è Yoshi's Island, per me è stato Banjo&Kazooie, IL gioco della mia infanzia. Giocato ma soprattutto spectato al tempo del N64, ci trovavamo dalle mie cugine per giocare a Smash, Mario64, ma soprattutto BANJO. Gelosissima la cugina maggiore aveva sempre la priorità di gioco, mentre noi ci radunavamo tutti intorno per dare consigli, fare il tifo e divertirci insieme. Ogni chance di mettere mano al tridente del N64 per controllare Banjo e Kazooie era preziosa. Su Banjo ne abbiamo già dette di tutti i colori, per me è soprattutto importante la sua atmosfera davvero unica, lo considero il punto apice dello stile dei giochi Rare. I personaggi rimangono tutti nel cuore, Gruntilda e le sue rime, il dissing tra Kazooie e Bottles, la sorella fata pettegola, Mumbo e le sue trasformazioni, anche quando compaiono una sola volta rimangono impressi, come il capitano piagnone. I livelli sono uno più bello dell'altro, la sfida finale a parte Grunty è un CAZZO DI TABELLONE TRIVIA QUIZ, la OST unica e memorabile la possiamo richiamare tutti alla mente in un secondo. Il gameplay invecchiato stra benissimo è divertentissimo e pieno di opzioni. Volare in Banjo per me rimane una delle esperienze videoludiche più belle. B&K è il singolo videogame che ho rigiocato più volte, ormai lo potrei finire a occhi chiusi e non mi stufa davvero mai. Al nostro prossimo raduno lo perfecto sicuramente di nuovo <3

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#9 Utente offline   Ness 

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Inviato 18 maggio 2021 - 21:02

:autism: :merendinacinpokomonmrdayconilme

Celo fatta ihihihihi


Honorable mention

Questi sono giochi che ho adorato, ma non quanto quelli che saranno presenti in top Ten: Splatoon, TUROK, Metroid Prime, Smash bros, Xenoblade, Pikmin, Kirby
è stato difficile scegliere IL preferito, perchè in effetti non ne ho uno che sovrasti tutti nella mia esperienza videoludica, quindi metterei il fattore nostalgia - bimbo piccolo feels - come determinante

e ora ANDUMA CON LA CLASSIFIC

NUMERO 10



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Rayman 2

Ma guarda un po', un gioco che fu presente su N64?? è come se l'infanzia giocasse un ruolo importante in queste classifiche...

Ho sempre adorato Rayman e il suo mondo pazzo. Ricordo di averlo giocato con passione con mia sorella, entrambi eravamo molto presi dalla storia struggente di un mondo schiavizzato dai ROBOT PIRATA, e deliziati da delle musiche eccellenti.
il 3 è mooolto particolare ma resta un gioco solido.
Dopo anni di conigli dimmerda Rayman resuscita sotto ORIGINS e successivamente LEGENDS, entrambi amati. Ora è ritornato nella tomba e si ATTENDE


NUMERO 9

Quake 64

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Ciao sono un padre di famiglia ed ho appena comprato al mio bimbo di 8-9 anni un gioco spara spara con mostri assurdi e sangue pixelloso, lo sta amando!

Scherzi a parte, mio padre lo comprò probabilmente per se, attratto dai big guns, ma io GUARDAVO... OSSERVAVO, e volevo PROVARE! Purtroppo non ho ricordo del mio primo tentativo, ricordo solo di essere intimorito da un particolare mostro (gogglate Shambler Quake), ma in poco tempo presi buona dimistichezza col gioco e riuscii a finirlo da solo... le bestiacce mi facevano più simpatia che paura. mi fa strano pensarlo soprattutto in questi tempi dove si pensa che i bimbi di PROTECT THE KIDS mentality, credendo che siano stupidi e facilmente terrorizzabili... cos'ero io allora?
Vedendo la mia passione per il primo, mio padre comprò anche il 2 e lo adorai alla stessa maniera
il 3 era su PC, e fu il passaggio della serie al full FPS Arena ma a me piaque comunque. I personaggi erano molto ben caratterizzati



NUMERO 8

POKEMON COLOSSEUM

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Come molti, conobbi la serie grazie all'ANIMEEEEEEEEEEEEEEE ma dovetti aspettare il gamecube e COLOSSEUM per aver finalmente potuto provare una personale avventura Pokemon! Anche se non era un titolo Main, mi innamorai ancora di più per la serie, forse grazie al fatto che Colosseum era fatto decentemente :julee:
Viva i Pokkimon sisi, peccato per il costante downfall della qualità di questi anni, il cvuore piange ma continua a sperare



NUMERO 7

Banjo Kazoone

:cazzoie: :grunty: :bangio:

Blablabla Nintendo 64

Ringrazio come il 64 saziasse la mia voglia di personaggi pazzi e cartooneschi che intrapendevano altrettante pazze avventure.
Animali parlanti, gameplay accattivante e mondi colorati, un mix perfetto! Ricordo con un sorriso che Mumbo Jumbo mi TERRORIZZò e non ci giocai per qualche tempo rotfl (però le bestie di Quake non fan paura)


NUMERO 6

Animal crossing

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Aurelio Cane per gli amici

Autunno 2008. Era il periodo dove mi ero ben integrato nel mondo dell'internet e quindi venni a conoscenza di questa misteriosa serie, mai provata. Non so perchè, ma mi attrasse subito... ero super cuorioso. Così feci il salto nel buio e lo comprai... niente, amore infinito da 13 anni.


NUMERO 5

Mario 3D

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Stessa storia: prima console Nintendo 64 + annessi gioco = childhood
C'è poco da raccontare di Mario 64: le ore passate nel giardino del castello, il me bambino imbranato che a tentoni superava i livelli, le leggende metropolitane... giocarlo era come vivere un sogno

La simpativa verso MArio tra Kart e la sua avventura mi fece ovviamente attendere con ansia Super Mario Sunshine
Il setting estivo era perfetto, mondi e personaggi pure. Oserei metterlo primo tra i giochi di Mario preferiti

Galaxy fu da spaccamascella.
Il wii non era powerhouse di grafica ma Galaxy fece comunque la sua porca figura. La linearità dei livelli mi fece storgere leggermente il naso ma lo adorai comunque... e LUIGI GIOCABILE!!!
il 2 fu bello, ma non mi lasciò estasiato come il primo.




NUMERO 4

Team Fortress 2

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Prima di tutto MALEDETTI voi tutti (a parte The Col ) che dopo 8 anni che nerdo su sto gioco ancora non vi degnate di provarlo e farmi COMPAGNIA!

Che dire di TF2? Semplicemente sono i personaggi a rendere questo FPS a classi e squadre immortale. I meme, i video SFM (Source FilMaker) e GMOD rendono l'universo di TF2 sempre fresco e mai noioso.
Il gameplay offre moltissimi stili di gioco da provare, tra decine di armi da provate, modalità ormai classiche nel genere e mappe molto variegate. Ci gioco tutt'ora assiduamente e non mi annoia mai grazie alle situazioni pazze ed esilaranti che si creano, sempre grazie ai personaggi iconici (e le loro URLA con esplosioni)





NUMERO 3

Final Fantasy 9

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Incredibile. Descriverlo impiegherebbe wot che non sono in grado di comporre in maniera appropriata, mi limiterò quindi a dire come mi abbia colpito nello spirito, trattando di argomenti forti come l'esistenza e morte. Personaggi indimenticabili e momenti struggenti accostati ad altrettanti momenti deliziosi e spassosi.
Il mondo di gioco conteneva migliaia di segreti che mi incollava per ore tentando di scoprire più cose possibili.

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NUMMERO 2



Mario kart serie

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La mia carriera videoludica cominciò con il Nintendo 64 e quindi Mario kart 64 fu il primo MK che abbia mai giocato. Tantissimi i ricordi d'infanzia da bimbo di 7 anni, rinforzati dal fatto che MK64 fu l'unico gioco che intrattenne molto anche i miei genitori (tutti adoravano WARIO). Tantissime battaglie e tantissimo odio verso le talpe di Moo Moo farm da parte di mia madre.

Il successivo fu Mario Kart Double DAsh: a mani basse il mio preferito in assoluto, ricordavo di bramarlo con molto hype e l'attesà finalmente finì nel 2004 grazie all'arrivo del Cubetto. Fu amore a prima vista, adoravo tutto: animazioni, piste, il caos degli oggetti e personaggi. Lo ricordo bene durante il periodo delle superiori, dove non uscivo praticamente mai quindi ci passavo sopra le ore.

Toccò poi al leggendario MARIO KART WII Pazzesco!!! Ero ansioso di scoprire cosa mi sarei ritrovato dopo le ore macinate su DD e devo dire che mi piacque quasi subito. Il caos degli oggetti era pari al DD e il roster dei personaggi ottimo, grazie all'online fu anche l'inizio delle mie prime conoscenze online di altri giocatori, fino all'arrivo di NDZ

Mario Kart 7... è storia, raccontata già da altri. Ho ben poco da aggiungere se non che se non fosse esistito, probabilmente non avrei mai conosciuti i miei BEST AMIS DELLA VITA!! Grazie Lammerda 7

Mario kart 8 Vaffanculo.


PRIMAAAA POSITION

The Legend of Zelda (ocarina, majora e TP)

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Ho scavato nei ricordi più lontani e sono giunto alla conclusione che alla fine il primo posto se lo merita questa saga. :stella:

Soprattutto queste 3 COLONNE della serie sono per me a parimerito. Forse forse TP su tutti? Ocarina e Majora se lo contendono per il fattore nostalgia, soprattutto Majora perchè io e mia sorella, ignoranti di inglese, faticavamo a capire cosa fare esattamente per proseguire. Ma il setting creepy del gioco non ci faceva togliere lo sguardo e accresceva la voglia di esplorare a raso tutto il mondo di Termina. Dovetti attendere il periodo Wii dove il mio ignlese era sicuramente migliorato e lo scaricai dalla VC.



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Citazione

La mosca nel cielo, e l'acqua correva nelle idee innovative


Visualizza messaggioNonno, riguardo Mario Party 9, su 07 aprile 2012 - 22:40 , ha detto:

'STO GIOCO E' LA CHIAVICA DI DIO.


Visualizza messaggioNonno, dopo l annuncio di Mario Party per 3DS, su 17 aprile 2013 - 21:01 , ha detto:

MA STANNO ANCORA A PARTORI' STEMMERDE.
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